AGI – Libri della biblioteca comunale con l'etichetta ‘Spazzatura’ finiti in una discarica. Il fatto risale alla fine dello scorso anno ma sta avvelenando in queste ore le placide acque di Carate Urio, paese con 1200 abitanti affacciato sul lago di Como, dopo che l’opposizione della lista ‘Il Molo’ ne ha parlato sul web e che il sito ‘Comozero’ ha riportato questa dichiarazione della sindaca Paola Pepe: “In futuro verranno buttati altri libri”.
Parole che hanno fatto scattare una petizione online in cui le si chiede di rivedere le sue posizioni e “preservare e tutelare il patrimonio comunale”.
"Il Punto libri non è una discarica"
Interpellata dall’AGI, la prima cittadina, fresca di conferma elettorale, dice: “Stiamo rinnovando il Punto Libri facendo una selezione e divisione tra i libri da tenere, che meritano una seconda vita, e quelli da eliminare. Per evitare polemiche volte solo a screditarci, in un momento in cui ci sono problemi che hanno la precedenza, metteremo a disposizione dei cittadini i libri che meritano di restare in un Punto Libri che si rispetti. Chi vuole venga in Comune a richiedere quelli che non sono più previsti nel circuito dei prestiti. Il Punto Libri non è una discarica per libri che i cittadini non vogliono più nelle loro case”.
“Il 15 dicembre 2021 – racconta il consigliere Daniele Aquilini portando le foto e un video a testimonianza - ho trovato la biblioteca quasi del tutto svuotata dai libri che erano sugli scaffali. Alcuni erano negli scatoloni, su due scaffali ce n'erano circa 350 appartenenti al Comune con la scritta ‘Spazzatura’". Del triste destino di questi libri, secondo i rappresentanti della lista, nulla avrebbero saputo né il bibliotecario né il responsabile comunale del servizio. Nel video si vedono i libri abbandonati nella raccolta rifiuti di Cernobbio.
"Doveva essere seguita una procedura"
La biblioteca è intitolata dal 2003 alla scrittrice Liala che a Carate Urio ambientò alcuni suoi romanzi. Dopo la ‘scoperta’, Aquilini ha protestato con la sindaca e riferito del fatto alla Sovrintedenza Archivistica di Milano mentre la giunta ha deliberato di non rinnovare il contratto di affitto dei locali del Punto Libri motivando la decisione col non conveniente rapporto tra numero di prestiti e il canone annuo di 7700 euro.
“Buttare via i libri, catalogati o non catalogati, regalati dai cittadini, significa cancellare un patrimonio di 40 anni del paese. In ogni caso, per eliminarli andava rispettata una procedura che non è stata eseguita e che sarebbe dovuta passare dal consiglio comunale e dai responsabili della biblioteca”.
A quanto pare, “i libri rari che ci regalarono le figlie di Liala, che visse in questi locali assieme alla madre, farmacista del paese, dovrebbero essere salvi”. Nel nuovo Punto libri, assicura Pepe, "ci saranno libri nuovi acquistati con fondi del Comune e finanziamenti. Puntiamo a opere di interesse culturale e sociale, una svolta netta col passato".