AGI - Entrata su prenotazione, un 'biglietto di ingresso' per i turisti: dal prossimo 16 gennaio si pagherà per l'accesso a Venezia. Le tariffe per un giorno nella città lagunare andranno dai 3 ai 10 euro a persona.
Esclusi dal contributo saranno studenti di Venezia, i lavoratori, i residenti in Veneto o le persone che si recano in città per necessità. Per i trasgressori sono previste sanzioni salate: dai 50 ai 300 euro.
Il progetto di un ticket di ingresso per regolamentare i flussi turistici a Venezia ha preso il via poco prima prima del Covid. Si tratta di una delle battaglie più accese dell'attuale sindaco Luigi Brugnaro.
E i numeri fanno capire che in gioco c'è la stessa sopravvivenza di Venezia: secondo uno studio dell'Università Cà Foscari la città potrebbe ospitare 52mila visitatori al giorno, ovvero 19 milioni di visitatori l’anno ma oggi si ritrovare a fare i conti con circa 28 milioni di visitatori l’anno. Da qui il bisogno di regolamentare il turismo e di prevedere un contributo di accesso alla città, su prenotazione, esattamente come si fa oggi per teatri, aerei o ristoranti.
Le tariffe per un giorno a Venezia andranno, appunto, dai 3 ai 10 euro a persona. Ed esattamente come accade già oggi in molti settori il prezzo non sarà fisso ma varierà sulla base del giorno e della fascia oraria prescelti, dell'anticipo con cui si effettua la prenotazione e del numero di prenotazioni già ricevute dal portale del Comune di Venezia.
Oltre una certa soglia la città non sarà chiusa ma scatterà la tariffa massima per disincentivare nuovi ingressi. Si parte ufficialmente il 16 gennaio 2023 mentre un paio di mesi prima sarà pronta la piattaforma online (e la relativa app) per la prenotazione.
"Nella piattaforma che sarà creata si potrà vedere in tempo reale come sta andando la prenotazione e quindi capire se si può ancora accedere con il contributo minimo o servirà un contributo di accesso più alto - ha spiegato l'assessore al Bilancio del Comune di Venezia Michele Zuin - la città di Venezia non è chiusa e questo Comune non ha bisogno di fare cassa con i contributi di accesso ma si tratta solo di un incentivo o disincentivo per avere flussi turistici equi e ragionati"