AGI - Per la prima volta c'è anche un non marchigiano fra i premiati della manifestazione "Marchigiani dell'anno": si tratta dell'ex questore di Macerata Antonio Pignataro che si era distinto nel gestire l'emergenza nazionale creatasi nel capoluogo dopo l'efferata uccisione di Pamela Mastropietro e il raid razzista di Luca Traini, oltre che nel contrasto dello spaccio di droga da parte della feroce criminalità nigeriana.
Intervenendo alla cerimonia per la 31ma edizione del premio, a Senigallia, presenti tra gli altri il ministro Massimo Gravaglia e il sottosegretario Pierparolo Sileri, Pignataro ha dedicato il premio ai poliziotti di quella questura per il lavoro fatto contro gli spacciatori in cui sono rimasti feriti oltre 40 agenti durante gli interventi operativi di contrasto.
Il Questore ha voluto sottolineare che la città di Macerata, identificata sulle prime pagine dei quotidiani nazionali come la "fabbrica della paura", ha saputo reagire diventando la "città delle risposte" contro l'illegalità, contro la criminalità nigeriana, contro la degenerazione della movida, e ha dato un messaggio di legalità a tutto il Paese, soprattutto per quanto riguarda la vendita della "cannabis light", maldestramente propagandata come innocua e legale.
A causa di questa lotta condotta come "unicum nazionale", che ha causato un forte dibattito politico con le relative conseguenze, ha voluto ricordare anche il coraggio, non solo del vescovo Nazzareno Marconi, autore di una lettera di vicinanza, solidarietà e condivisione, ma anche l'impegno dei valorosi magistrati della Procura di Macerata con il procuratore Giovanni Giorgio, i quali non gli hanno mai fatto mancare la loro solidarietà.
Il questore Pignataro, per concludere, nel percorrere i suoi tre anni trascorsi a Macerata in prima linea, con l'esemplare sostegno e solidarietà della Comunità maceratese, ha voluto anche ricordare come esempio mirabile il lavoro dei giornalisti delle testate locali che hanno raccontato sempre con grande professionalità e onestà intellettuale l'accadimento dei fatti, a volte anche con qualche suggerimento che ha contribuito a far raggiungere i massimi risultati conseguibili.
Ha infine voluto ringraziare i sindaci che non hanno mai fatto mancare la loro solidarietà e vicinanza esplicitata anche nell'aver condiviso l'intitolazione di piazze, strade, teatri all'agente di polizia Calogero Zucchetto, al maresciallo dei Carabinieri Trapassi, all'appuntato dei carabinieri Bartolotta, al commissario di polizia Giuseppe Montana, al vice questore Ninni Cassarà, all'agente della polizia Roberto Antiochia e all'agente Natale Mondo, per aver offerto la propria vita in nome della legalità, della democrazia e della libertà.