I mercati mercoledì hanno fallito il rimbalzo e restano deboli ed incerti, mentre crescono i timori che gli aggressivi rialzi dei tassi portati avanti dalla Fed facciano aumentare il rischio di una recessione globale. A dirlo, nella sua audizione al Senato, è stato il presidente della Fed, Jerome Powell, secondo il quale "c'è la possibilità che i nostri rialzi dei tassi d'interesse possano causare una recessione", anche se noi “non intendiamo provocarla”.
Powell, che tornerà a parlare davanti alla Camera, ha ribadito che la Fed "continuerà ad aumentare i tassi di interesse fino a quando l'aumento dei prezzi non inizierà a diminuire". Questa settimana Citigroup ha rialzato al 50% le sue probabilità di una recessione globale, sostenendo che i consumatori stanno iniziando a spendere di meno.
"L'esperienza - si legge in una nota della banca - ci dice che la disinflazione comporta spesso costi significativi per la crescita, e che le probabilità di recessione si avvicinano ora al 50%". Anche Goldman Sachs ritiene che i rischi di recessione siano "più alti e più ravvicinati".
In Asia I listini sono misti, mentre i future a Wall Street e in Europa sono deboli e i rendimenti sui Treasury calano ai minimi da due settimane. La Borsa di Tokyo è piatta, quella di Shanghai avanza di circa mezzo punto percentuale e quella di Hong Kong di oltre un punto percentuale, dopo che il leader cinese Xi JinPing, secondo quanto riferisce l’agenzia di Stato Xinhua, ha presieduto una riunione di alto livello in cui ha approvato un piano per supervisionare lo sviluppo delle grandi imprese di pagamento e rafforzare il settore fintech.
Deboli i future a Wall Street, dopo che i listini di New York hanno chiuso in calo una seduta volatile. A pesare, oltre a Powell, le dichiarazioni del presidente degli Stati Uniti Joe Biden, che ha annunciato che chiederà al Congresso di togliere le tasse federali dal carburante nei prossimi 90 giorni, come misura per ridurre i rincari dei prezzi alla pompa.
Anche la Fed farà di tutto per ridurre l’inflazione. La banca centrale Usa la scorsa settimana ha aumentato i tassi di 75 punti base, il più grande aumento dal 1994, e ha segnalato che una mossa simile è possibile anche a luglio. Gli economisti si aspettano che la Fed rialzi i tassi di un altro mezzo punto percentuale a settembre, e che non regredisca a un quarto di punto prima di novembre.
Giovedì e venerdì si terrà a Bruxelles il Consiglio europeo che affronterà gli sviluppi della guerra in Ucraina e il sostegno europeo a Kiev; le ricadute umanitarie, alimentari ed energetiche del conflitto; gli aiuti a famiglie e imprese colpite dalla crisi; le prospettive di allargamento dell'Ue; i seguiti della Conferenza sul futuro dell'Europa.
Sempre giovedì inizia il vertice Brics, che darà a Vladimir Putin la possibilità di riprendersi la scena mondiale. Per la prima volta dall'inizio della guerra in Ucraina, i leader di Brasile, Russia, India, Cina e Sud Africa s'incontreranno nel corso di un vertice virtuale. Alla vigilia del summit il padrone di casa, Xi Jinping ha attaccato le sanzioni occidentali alla Russia, che, ha detto, provocano sofferenze in tutto il mondo. I
ntanto al prossimo vertice del G7 in Germania, in cui, oltre ai sette membri permanenti sono invitati Senegal, Sudafrica, India, Indonesia e Argentina, il presidente Usa Joe Biden proporrà ai leader nuove misure contro la Russia, per "aumentare la pressioni" su Mosca.
Il prossimo G7 è in programma a Schloss Elmau dal 26 al 28 giugno. A Elmau, in Baviera, il cancelliere tedesco Olaf Scholz terrà incontri bilaterali con tutti gli 11 capi di Stato e di governo.
Sono attesi i Pmi, i dati anticipatori sull'andamento del manifatturiero e dei servizi in Europa e negli Usa. La previsone è che a giugno i Pmi rallenteranno, pur restando sopra la soglia dei 50 punti. Finora in Europa i Pmi hanno tenuto grazie alla componente servizi che in questa fase post-Covid ancora tira.
Negli Usa invece i servizi cominciano a mostrare dei segni di debolezza, come dimostrano i dati sulle vendite al dettaglio, che a maggio sono scese dello 0,3% mensile. Intanto in Bulgaria l'esecutivo di coalizione guidato da Kiril Petkov è stato sfiduciato dal Parlamento per la grave crisi economica. Probabili nuove elezioni.