AGI - "Le stazioni idrometriche Lombarde soprattutto nella parte montana continuano a registrare cali idrici che si ripercuotono nei laghi e fiumi di pianura", a rilanciare l'allarme siccità è Gianluca Lattanzi, il presidente della Società Italiana di Geologia Ambientale sezione Lombardia.
Tra questi ad esempio il torrente Pioverna affluente del lago di Como che si innesta a Bellano (LC) e per il quale, nelle ultime 72 ore si segnala un continuo calo con il valore di meno 23 cm con tratti di alveo praticamente in secca. La stazione lago di Como/Cernobbio osserva un calo nelle ultime 72 ore di meno 11,5 cm, così come la stazione a Lavello (LC) di meno 16 cm.
"Oltre a soluzioni a lungo periodo come la riduzione delle emissioni di CO2 per contrastare il cambiamento climatico in atto, a breve termine ed a carattere nazionale è necessario, ai fini del non o del minor consumo di acque sotterranee o superficiali, potenziare il riutilizzo dell'acqua piovana, sia per scopi industriali che irrigui e apportare ristrutturazioni della rete idrica nazionale, che registra perdite ingenti superiori talvolta al 30% dell'acqua immessa".
"Inoltre è auspicabile proporre pratiche del riutilizzo circolare anche a livello civile in nuove linee di progettazione abitative ed industriali consapevoli di un riutilizzo di acque reflue depurate". La Lombardia si conferma da diversi anni la prima regione agricola d'Italia, producendo tra i vari il 37% del latte italiano, il 42% del riso, il 40% dei prodotti suinicoli; è prima anche per superficie dedicata all'agricoltura, le cui attività coprono il 69% del territorio.
"A livello nazionale proprio in questi giorni di giugno 2022 ci rendiamo conto quanto i potenziali periodi di siccità possano colpire in vari momenti - ha continuato Lattanzi - con frequenze e con picchi differenti anche il nostro Paese; in Lombardia, così come in ulteriori regioni tra cui il Piemonte e la Toscana, si sta assistendo ad un periodo di minor disponibilità idrica - in relazione anche alle minor precipitazioni piovose avvenute da inizio anno ed ai minori accumuli nevosi invernali trasformati poi in acqua riversata nei fiumi - tale da comportare in alcune aree regionali azioni e pianificazioni di razionalizzazione. In un momento di minor disponibilità idrica - conclude - il bilancio che intercorre tra la risorsa presente ed il consumo/deflusso naturale, aggiunto alla quota antropica assorbita, risulta particolarmente marcato; l'acqua è necessaria tra le varie utilizzazioni per un uso idropotabile, ai fini industriali ed agricoli, per l'allevamento e per la produzione di energia idroelettrica".