AGI - La notizia che il processo a carico del broker Massimo Bochicchio è destinato all'archiviazione è arrivata sulle chat dei dipendenti del Tribunale di Roma nel tardo pomeriggio di domenica. Il finanziere che si sarebbe dovuto presentare nelle aule del tribunale di Roma per la terza udienza del processo a suo carico è morto in un incidente in via Salaria mentre era in sella alla sua moto.
I giudici della settima sezione penale, davanti ai quali era in corso il procedimento che vedeva Bochicchio imputato per riciclaggio e abusiva attività finanziaria, hanno disposto il rinvio dell'udienza in attesa dell'atto formale di riconoscimento della salma e dell'acquisizione del certificato di morte.
La procura di Roma aprirà un fascicolo sull'accaduto. Il pm Andrea Cusani è in attesa della prima informativa della polizia locale di Roma Capitale per delegare al medico legale l'incarico per effettuare l'esame autoptico sul corpo e se necessario sarà disposto anche l'esame del Dna, visto che il corpo è completamente carbonizzato.
Formalmente l'indagine potrebbe essere aperta per istigazione al suicidio, ma - secondo quanto apprende l'AGI - non sarebbe questa l'ipotesi dei magistrati. Al vaglio ci sarebbe infatti, come prima possibile causa, quella del malore fatale. Saranno inoltre disposti degli accertamenti sulla moto. Secondo quanto emerso la motocicletta di Bochicchio si sarebbe spostata verso destra andando a sbattere contro il muro.
"Abbiamo appreso da organi di stampa della morte di Bochicchio e non essendo stato depositato il certificato di morte e considerati i tempi necessari è opportuno disporre un rinvio al 15 settembre", ha detto il giudice. "La famiglia mi ha contattato ieri spiegandomi che erano stati informati dalla Polizia locale dell'incidente ma non abbiamo ancora un certificato di morte - ha detto in aula il difensore del broker l'avvocato Gianluca Tognozzi - perché anche il fratello, che è andato sul posto, ha spiegato che non è stato possibile effettuare un riconoscimento".
Il broker è morto carbonizzato dopo aver perso il controllo della moto, una Bmw, finita fuori strada. Era finito sotto processo dopo essere stato accusato di aver truffato anche alcuni vip e personaggi dello sport. Il procedimento era scattato in seguito alle denunce presentate da alcuni dei truffati, fra cui figurano diversi vip e personaggi dello sport, come l'attaccante della Roma Stephan El Shaarawy, l'ex allenatore della Nazionale Marcello Lippi e l'ex mister dell'Inter Antonio Conte, che avrebbe investito, tramite il fratello, circa 24 milioni di euro.
Bochicchio è morto in un incidente all'altezza del civico 875 in direzione Roma. Era agli arresti domiciliari dopo essere stato arrestato il 26 novembre scorso dai militari della Guardia di Finanza, su disposizione del gip di Roma. Lo stesso giorno i finanzieri hanno eseguito un decreto di sequestro preventivo di 70 milioni di euro a carico del broker
In base a quanto emerso dalle indagini, Bochicchio, attraverso due società inglesi a lui stesso riconducibili e prive della necessaria autorizzazione a operare, avrebbe prestato abusivamente servizi di investimento e di gestione collettiva del risparmio. Il procedimento è scattato in seguito alle denunce presentate da diversi truffati.
"Non si deve strumentalizzare la morte di una persona costruendo un film su qualcosa che non esiste. Siamo in attesa del certificato di morte che arriverà, come da prassi in questi tragici casi, dopo il riconoscimento della salma" precisa l'avvocato Gianluca Tognozzi, difensore di Bochicchio.
"È opportuno fugare ogni dubbio e credo che la procura voglia disporre tutti gli accertamenti necessari" replica l'avvocato Cesare Placanica, che difende 14 parti civili, tra i quali l'attaccante della Roma Stephan El Shaarawy e l'ex mister dell'Inter Antonio Conte, nel processo che vedeva imputato Bochicchio per riciclaggio e abusiva attività finanziaria.