AGI - La Regione Lazio ha approvato la legge quadro sulla disabilità che ha lo scopo di rimuovere e prevenire tutte quelle barriere ed ostacoli che impediscono alle persone con disabilità di raggiungere la massima autonomia e indipendenza possibile.
Si tratta della legge approvata dal Consiglio Regionale del Lazio il 25 maggio scorso che ha accolto la proposta di legge 169 del 21 giugno 2019, e che ha stanziato 5,5 milioni di euro per il triennio 2022-2024.
Diverse sono le aree dove si interviene: come le politiche del lavoro, i trasporti e la mobilità, le politiche di welfare abitativo, lo sport, il contrasto alla discriminazione, fino ad un’attività di campagna di sensibilizzazione.
“Una legge importante, che interviene su un tema, quello della disabilità, che riguarda la vita di tante persone all’interno dei nostri territori – ha detto il presidente del Presidente del Consiglio regionale del Lazio, Marco Vincenzi - la Regione Lazio persegue, tra gli altri, l’obiettivo di sostenere la dignità, i diritti e le libertà fondamentali di ogni persona con disabilità, lavorando per eliminare le barriere fisiche, sensoriali e culturali che impediscono il pieno sviluppo della persona. Agiamo con un provvedimento concreto a sostegno dei diritti di tutti”.
Le aree di intervento della nuova legge regionale
Con la nuova legge si vuole, inoltre, promuove il coordinamento delle politiche a favore delle persone con disabilità valorizzando il più possibile le collaborazioni e le sinergie con gli enti pubblici e privati e con il cosiddetto Terzo settore.
Si vuole favorire l’accesso delle persone con disabilità alle nuove tecnologie digitali, semplificare l’accesso ai servizi pubblici, premiare i comuni virtuosi in tema di accessibilità, realizzare campagne informative per potenziarne la partecipazione attiva, l’inclusione sociale e il sostegno tra pari, promuovere accordi con istituti di ricerca regionali che possano fornire strutture e ausili innovativi per migliorare la qualità della vita.
“Sono orgogliosa del risultato conseguito con la Legge quadro sulla disabilità del Lazio, per la quale mi sono spesa molto – ha detto all’AGI la consigliera regionale del gruppo Misto e portavoce di Azione, Valentina Grippo, che ha presentato la proposta di legge - quando parliamo di disabilità non tocchiamo certo un tema settoriale, ma qualcosa che riguarda la vita di 1.293.380 persone. Il mio pensiero di gratitudine va alle persone con disabilità, alle loro famiglie e a tutti i cittadini e le associazioni che hanno contribuito alla stesura di questa Legge”.
Il valore sociale del caregiver familiare
Con la legge approvata dal Consiglio regionale si riconosce il valore sociale del cosiddetto ‘caregiver familiare’, che si prende cura quotidianamente della persona con disabilità e che viene, quindi, inquadrato quale componente della rete di assistenza alla persona.
Per quanto riguarda il mondo del lavoro la legge regionale promuove l’integrazione delle persone con disabilità. A questo fine è previsto che ogni percorso professionale sia accompagnato da un tutor, in particolare nei casi dove la persona con disabilità non sia in grado di seguire la formazione professionale e l’inserimento lavorativo in totale autonomia.
Vengono sostenuti i percorsi di riqualificazione del personale con disabilità delle aziende pubbliche e private. Si favorisce il raccordo tra la scuola, la formazione professionale e il mondo del lavoro, per orientare i giovani con disabilità a un appropriato inserimento.
La nuova figura del Disability Manager
Si interviene sul collocamento mirato e si promuove il ruolo del “Disability Manager”. Si tratta di una figura specializzata da inserire sia negli enti pubblici e nelle aziende private, per costruire reti, servizi e soluzioni per l’assunzione mirata delle persone con disabilità. A tal fine verrà istituito un albo regionale dei disability manager.
“La disabilità, e la conseguente inclusione sociale, è un tema per noi cruciale e di primaria importanza – ha spiegato all’AGI Rodolfo Lena, del Partito democratico che presiede la Commissione Sanità e politiche sociali del consiglio regionale del Lazio, e che ha seguito tutto l’iter normativo - l’approvazione di questa legge, da parte del Consiglio, ha avuto una portata storica ed è avvenuta dopo un approfondito lavoro nella Commissione che presiedo, anche con numerose audizioni di tutte le parti interessate. Abbiamo stanziato complessivamente, 5,5 milioni di euro per il triennio 2022-2024, che comprendono anche risorse comunitarie e statali. Gli ambiti di intervento sono molteplici e interessano, potenzialmente, un’ampia platea di beneficiari. Dall’attività informativa e di sensibilizzazione, al tema fondante del lavoro, senza dimenticare la scuola e la formazione, passando per welfare e salute. E ancora, cultura, sport, turismo e accesso a trasporti e infrastrutture, non certo temi di minore importanza, per cui è necessario un impegno in interventi di superamento delle barriere architettoniche”.
L'istituzione centro regionale informazione barriere architettoniche
In merito ai trasporti e alla mobilità personale si monitora l’attuazione del piano per l’eliminazione delle barriere architettoniche e l’abbattimento delle barriere sensoriali da parte degli enti locali, anche mediante interventi di progettazione universale, prevedendo l’accessibilità ai luoghi pubblici e aperti al pubblico.
Si favorisce l’accessibilità ai mezzi di trasporto e alle infrastrutture. La Regione, inoltre, istituisce il Centro regionale di informazione sulle barriere architettoniche con il compito, anche, di formazione e aggiornamento professionale per gli operatori degli uffici tecnici.
Un altro dei settori in cui si interviene è quello dell’istruzione con la promozione di progetti finalizzati all’inserimento scolastico in scuole di ogni ordine e grado. Si prevedono anche percorsi di accompagnamento pos scolastico finalizzati al mantenimento delle competenze scolastiche e sociali acquisite e di sostegno agli allievi.
“Vogliamo migliorare la qualità della vita della persona disabile, nel suo complesso, in tutti gli aspetti, riducendo le limitazioni, favorendo condizioni di accessibilità e promuovendo una reale inclusione sociale – ha aggiunto Rodolfo Lena - il fine ultimo è raggiungere la massima autonomia e indipendenza possibile, contrastando qualunque stereotipo e discriminazione. Abbiamo previsto anche una sinergia con le associazioni di rappresentanza e le organizzazioni sindacali e una loro partecipazione attiva, al fine di tarare gli interventi sulle reali necessità dei beneficiari”.
Previsti anche interventi nei settori della salute, del welfare abitativo, della cultura, del turismo e della promozione dello sport, con un’ampia partecipazione delle persone con disabilità alle attività sportive a tutti i livelli e l’accessibilità e la fruibilità degli impianti sportivi.
Il tavolo permanente sulla disabilità e una Cabina di regia regionale
Con la legge viene istituito un tavolo permanente di lavoro quale sede di confronto sul tema, con le autonomie locali, le associazioni e le organizzazioni sindacali.
Presso la Giunta regionale è, inoltre, istituita una Cabina di regia con compiti consultivi e propositivi in tema di disabilità. Della Cabina faranno parte gli assessori regionali competenti, i dirigenti delle strutture regionali coinvolte, la Consulta regionale per i problemi della disabilità e le associazioni degli enti locali.
“Ora sarà possibile, ad esempio, contrarre mutui a tasso zero, una formazione costante e l’inserimento nel mondo del lavoro, maggiore trasparenza nel rapporto con la PA, maggiore attenzione nella sfera privata e per l'abbattimento delle barriere architettoniche – ha sottolineato la consigliera Valentina Grippo - si modifica inoltre, il modo di concepire il concetto di “salute”, non più inteso come “assenza di malattia”, ma come “benessere della persona” e questo cambia tutto. Passiamo da una visione passiva di mero assistenzialismo ad una attiva di partecipazione della macchina amministrativa allo sviluppo delle tappe fondamentali della vita. La sfida più grande, non è soltanto quella importantissima della rimozione delle barriere architettoniche fisiche, ma anche l’eliminazione di quelle sociali e culturali e dei tanti pregiudizi che ruotano attorno alle persone con disabilità, come ad esempio quelli sull’età e sul sesso”.
“Sul fronte delle risorse arrivano 6 milioni di fondi aggiuntivi nel prossimo triennio e un investimento complessivo di oltre 250 milioni. Il nostro lavoro continua, sia a livello locale, sia a livello nazionale, per fare in modo che tutti i cittadini italiani abbiamo gli stessi diritti – ha concluso Grippo - da portavoce di Azione sono felice di aver contribuito a dimostrare che efficienza pubblica e bisogni dei cittadini possono camminare insieme”.
Parere critico da parte dell’opposizione alla Pisana con Chiara Colosimo, capogruppo regionale di Fratelli d’Italia, che ha sottolineato come "la legge sui diritti delle persone con disabilità approvata in Consiglio lascia l’amaro in bocca. Si tratta infatti dell’ennesima occasione persa che non risolve le problematiche che vivono ogni giorno le persone con fragilità. La maggioranza ha, infatti, preferito approvare un testo che è scollato dalla realtà e che “non porta a terra” alcun provvedimento concreto. Una dichiarazione di intenti che presenta delle lacune importanti. Il caregiver familiare ancora una volta è considerata una figura marginale mentre ricopre un ruolo di primaria importanza ed è per questo che chiediamo con forza la calendarizzazione della proposta di legge di Fratelli d’Italia”.
“Rimangano intatte insomma tutte le richieste legittime e continue di chi chiede un’assistenza domiciliare e figure formate in tutti gli ambiti: sanitario, sociale, scolastico, lavorativo e sportivo ma soprattutto libero accesso ad ogni struttura pubblica e privata, in termini di barriere architettoniche e di inclusività – ha aggiunto Colosimo - ci rallegriamo solo, è per questo ringraziamo nello specifico alcuni colleghi di maggioranza, di aver evitato con un lavoro d’aula la possibilità di azzerare alcune leggi per concorrere alla riuscita di questa. Come Fratelli d’Italia, con un grande senso di responsabilità, abbiamo scelto di astenerci al momento della votazione finale. Avendo lavorato a delle piccole migliorie non ci siamo sentiti e non ci sentiremo mai di affiancare il termine contrario ad una legge che tratta i diritti delle persone con disabilità. Ciò non toglie, però, che la legge approvata non ci convince, non ci piace e non incide nella realtà dei fragili e di chi li ama".