AGI - Dopo quasi dieci ore di camera di consiglio, la corte d'appello di Perugia ha assolto i sette imputati per l'espulsione di Alma Shalabayeva, moglie del dissidente kazako Mukhtar Ablyazov, e la figlia Alua.
Il collegio, presieduto da Paolo Micheli, ha deciso che "il fatto non sussiste" per il capo dell'ufficio immigrazione della questura di Roma, Maurizio Improta, con i suoi funzionari Vincenzo Tramma e Stefano Leoni, il capo della Mobile, Renato Cortese, i funzionari dello stesso ufficio, Luca Armeni e Francesco Stampacchia, e il giudice di pace Stefania Lavore.
Il capo della Polizia, Lamberto Giannini, ha accolto "con grande soddisfazione" la sentenza della Corte di appello di Perugia che ha riconosciuto la correttezza della condotta degli appartenenti alla Polizia di Stato in relazione alla vicenda di Alma Shalabayeva.