AGI - "Le indagini stanno procedendo anche se è ancora presto, per ora il fascicolo resta aperto contro ignoti". A dirlo all'AGI è il procuratore di Verona Francesco Bruni che sta seguendo l'indagine aperta dopo il rave di Peschiera del 2 giugno e le successive molestie subite da cinque ragazze nel treno che le riportava a casa a Milano.
"Sono 5 le ragazze molestate ma potrebbero essere molte di più, per ora diciamo che sono cinque le denunce", ha poi aggiunto invitando eventuali altre vittime a denunciare quanto accaduto, anche se, vista la gravità del reato, una volta acclarata la dinamica dei fatti, si potrà procedere anche d'ufficio.
Il rave organizzato via social sul lago di Garda è finito con una maxi rissa, con strascichi di violenze sessuali denunciate da un gruppo di ragazze milanesi che ne sarebbero state vittime sul treno tra Peschiera e Milano.
Tutto inizia con la 'chiamata' di alcune centinaia di giovani, il 2 giugno nei pressi proprio di Peschiera. Subito si accendono gli animi, con scontri, vandalismi e aggressioni forse innescate da un furto. Immagini pubblicate su tik tok e altri social mostrano scontri tra giovanissimi, ragazzi che camminano sulle auto in sosta, aggressioni ai passanti.
Sul posto sono quindi intervenuti gli agenti di polizia che, in tenuta antisommossa, hanno disperso la folla e identificato qualche decina di 'esagitati'. I fatti non finiscono però qui. Cinque ragazzine tra i 16 e i 17 anni, di ritorno da Gardaland, denunciano di aver subito molestie sessuali, in pieno giorno, sul convoglio ferroviario che le riportava a Milano.
Ho montato una raccolta dei video che ho trovato su TikTok e Instagram che documentano i disordini e gli atti vandalici avvenuti a Peschiera del Garda. Fatelo girare. #PeschieraDelGarda pic.twitter.com/PoypaxQ3Qs
— Luca Donadel (@realDonadelLuca) June 4, 2022
Gli autori, è una delle ipotesi investigative, potrebbero essere alcuni dei partecipanti al rave. Le ragazze, per paura, non avrebbero subito chiamato la polizia ma si sarebbero rivolte ai genitori. La denuncia è arrivata successivamente negli uffici di polizia di Milano che hanno subito avviato le indagini.
Poche ore dopo il maxi raduno che ha visto l'intervento della polizia in assetto antisommossa tra gli ombrelloni delle spiagge del Lago di Garda, nel veronese, diverse risse si sono registrare anche nel veneziano, in particolare a Jesolo, da sempre capitale della movida del Nord Est italiano.
Diversi gli episodi di risse, pugni, schiaffi registrati nel fine settimana tra giovani ubriachi. Si stima che nella località veneziana durante il punte del 2 giugno siano arrivate oltre 200 mila persone. E in città riparte la polemica sulla riapertura della discoteche, locali ancora chiusi, che a detta di molti potrebbero incanalare, e quindi controllare, molti dei giovani che non trovano di meglio da fare che incontrarsi nelle piazze e nelle strade "armati" di scatoloni di alcolici e superalcolici.
Intanto il sindaco di Jesolo Valerio Zoggia ha annunciato che sentirà il prefetto di Venezia per chiedere maggiori forze dell'ordine. Bocce cucite in questura a Verona dove si indaga sulla maxi-rissa . Le indagini procedono a tutto tondo sia per far luce sull'organizzazione dell'evento che ha portato nella piccola cittadina di Peschiera centinaia e centinaia di persone, sia per chiarire come si stato possibile che quel raduno degenerasse a tal punto.
Il lavoro degli investigatori si sta concentrando in queste ore sull'analisi di un video pubblicato su TikTok che annunciava il maxi-raduno dando appuntamento tra Peschiera e Castelnuovo, nel Veronese, a più di duemila giovani.
Secondo alcune indiscrezioni ci sarebbero già almeno una trentina di persone finite nel mirino delle forze dell'ordine, in particolar modo per le molestie avvenute al termine del raduno ai danni di sei adolescenti sul treno diretto a Milano.
Intahto un ragazzo tunisino di 19 anni, residente in provincia di Udine, è stato arrestato dai carabinieri di Lignano (Udine) per violenza sessuale. Nella notte, i militari dell'Arma impegnati in un servizio di ordine pubblico nell'ambito dei festeggiamenti della Pentecoste, che attira diverse migliaia di turisti nella località balneare, sono stati richiamati dalla reazione di una ventenne dell'interland di Udine che aveva subito una aggressione da parte del giovane.