AGI - Cinque giovani foggiani, dai 21 ai 24 anni, sono stati rinviati a giudizio con le accuse, a vario titolo, di atti persecutori aggravati dal cyber-bullismo, nell'udienza preliminare del processo sulla morte di Marco Ferrazzano, il 29enne foggiano il cui cadavere fu trovato il 22 gennaio 2021 sui binari lungo la tratta Bari-Foggia.
Stando alle indagini Marco si sarebbe lanciato sotto un treno in corsa perché vittima di bullismo e cyberbullismo. Gli imputati erano sei ma uno ha chiesto e ottenuto un patteggiamento a un anno di reclusione e 600 euro di multa. La prima udienza si svolgera' a settembre.
Tra gli imputati ci sono anche Antonio Bernardo e Antonio Pio Tufo, i due foggiani arrestati a febbraio del 2021 perche' coinvolti nella rapina al bar Gocce di Caffè messa a segno a settembre del 2020, durante la quale il titolare, Francesco Paolo Traiano, fu gravemente ferito e morì 23 giorni dopo per le gravi lesioni riportate.
Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti il giorno prima di essere trovato morto sui binari il giovane denunciò il furto del suo cellulare. Subito dopo avrebbe vagato per quattro chilometri fino a quando, dopo aver raggiunto i binari, si sarebbe lanciato sotto un treno in corsa.
Stando a quanto emerso dalle indagini, sul cellulare vi erano alcuni video in cui Marco era vittima di atti di bullismo e il giovane aveva paura che potessero essere pubblicati su internet.