AGI – Da qualche giorno il malumore cresceva: “mai visti così trascurati i giardini e il cimitero”; “c’è un’assoluta mancanza di rispetto per i nostri morti”. E passava di bocca in bocca tra i 31 abitanti del Comune di Morterone, il più piccolo d’Italia, ma anche di post in post sulla pagine Facebook del paese perché pure in questo microcosmo alle pendici del monte Resegone si comunica così.
"Non abbiamo dipendenti comunali"
Incassate le lamentele, l’assessore Andrea Grassi assieme ai suoi due consiglieri del partito Gay Lgbt+, Francesco Di Bella e Alex Garau, si sono presentati al camposanto e nel parchetto per rimediare di persona, con gli attrezzi del mestiere, a cominciare dal taglierba.
“Diciamo che non erano ridotti poi tanto male, è normale che l’erba cresca in fretta dopo il primo caldo – dice all’AGI Grassi – ma era giusto che ci andassimo. Morterone non ha dipendenti comunali e col sindaco Dario Pesenti stiamo cercando una soluzione ‘attingendo’ da chi ha il reddito di cittadinanza e dai lavoratori socialmente utili”.
A qualcuno non piace il governo 'forestiero'
Ad alcuni abitanti il piccolo governo di ‘forestieri’ non piace. Poco dopo le elezioni dell’ottobre 2021 che avevano incoronato l’avvocato lecchese Pesenti, la maggioranza si era allargata al partito Lgbtq+ che, per la prima volta nella sua giovane storia, era entrato in una giunta in seguito a un discusso ‘rimpasto’ con l'esclusione di una leghista a favore di Grassi.
Trentuno anni, imprenditore residente a Villa d’Adda e di origini pugliesi, Grassi ha parole di stima per il suo sindaco di centrodestra: “Si è dato molto da fare e nel giro di pochi mesi siamo riusciti a sistemare la macchina amministrativa. Non c’erano un revisore dei conti e una persona all’anagrafe, ora ci sono”. Dopo due rimescolamenti di giunta, un altro piccolo smottamento si è registrato qualche giorno fa con le dimissioni del segretario comunale.
In una lettera al sito locale Ballabionews, “un morteronese” anonimo ha parlato di “barca che fa acqua da tutte le parti” a proposito del Comune e qualcuno sui social lamenta che a governare siano persone che non vivono a Morterone dopo decenni di sindaci col tipico cognome locale Invernizzi. “Se i rappresentanti comunali frequentassero il paese, come promesso, si sarebbe provveduto per tempo a sistemare cimitero e giardino. Il vostro intervento è conseguenza dei post che documentavano l’incuria. Perché non ascoltate i morteronesi?”.
Replica di Grassi: “Rispondiamo a chi viene a trovarci negli uffici del Comune o a chi partecipa ai consigli comunali, non a chi si nasconde dietro una tastiera per infangarci. Intanto mi godo l'arcobaleno spuntato dopo i nostri lavori di giardinaggio”.