AGI - Rimodulare la tassazione sul tabacco, aumentando le accise, come strategia efficace per ridurre i consumi, disincentivare l'iniziazione al fumo e potenziare le risorse necessarie a fronteggiare quella che è a tutti gli effetti un'emergenza trascurata: 700.000 vittime l'anno in Europa, oltre 90.000 in Italia, dove si stimano circa 26 miliardi fra costi diretti e indiretti.
E' la richiesta emersa dal confronto con esperti del mondo scientifico e delle istituzioni durante l'evento dal titolo 'Tabacco, salute e sostenibilità. Strategie per un'Europa libera dal fumo', organizzato da Fondazione Umberto Veronesi in collaborazione con ECO European Cancer Organisation, con il contributo scientifico di Università Bocconi Cergas (Centro di ricerche sulla Gestione dell'Assistenza Sanitaria e Sociale).
"ll tabacco è la causa del 20% di tutti i tumori in Europa, e di metà di tutti i tumori prevenibili - è intervenuto Mike Morrissey, Chief Executive Officer di Eco - non si puo' allentare l'impegno contro il fumo. Lo dobbiamo alla salute dei nostri cittadini, ai nostri servizi sanitari e alla nostro comune battaglia contro il cancro".
Per Giovanni Fattore, professore Ordinario di Health Policy presso SDA Bocconi School of Management e Università Bocconi e membro del Comitato Scientifico per la lotta al fumo Fondazione Umberto Veronesi: "Un aumento importante delle accise sul tabacco è una misura sicuramente efficace per disincentivare il fumo, soprattutto tra i giovani. è una strategia che porterebbe un contributo immediato e duraturo alla tutela della salute e al tempo stesso permetterebbe di raccogliere risorse da destinare a interventi di ricerca e prevenzione".
Sulla stessa linea Giulia Veronesi, Direttore Programma Strategico di Chirurgia Robotica Ospedale San Raffaele di Milano e membro del Comitato Scientifico per la lotta al fumo Fondazione Umberto Veronesi che sottolinea come "Rimodulando le accise si potrebbe raggiungere un aumento delle risorse pubbliche utili o sovvenzionare educazione e informazione, aiutare più efficacemente chi vuole smettere, con ambulatori dedicati, farmaci, personale preparato e implementare una sorveglianza attiva degli ex forti fumatori, le persone più a rischio di ammalarsi gravemente".
"La lotta al cancro resta la priorità assoluta. E' ancora la seconda ragione per decessi del Paese ed è un tema su cui mettere ogni giorno la massima attenzione, non solo in termini di assistenza ma soprattutto in termini di prevenzione", è intervenuto il ministro della Salute Roberto Speranza in un videomessaggio.
Quanto alla Lombardia, la vice presidente e assessore al welfare Letizia Moratti ha ricordato l'impegno della Regione che sta partecipando con il ministero "a studi scientifici che prevedono lo screening con tac a basso dosaggio ai fumatori in modo ad avere una diagnosi precoce che possa aiutare nelle cure".
La prevenzione resta un obiettivo da perseguire per l'assessore comunale al welfare Lamberto Bertolè che insiste sulla necessità di "fare di più per promuovere una cultura della salute in ottica preventiva. Troppi giovani iniziano a fumare, eppure abbiamo tutte le informazioni per spiegare che non è una scelta sana e che puo' avere conseguenze gravi sulla loro salute".