AGI - La moglie picchiata e minacciata dal marito ha diritto, oltre al risarcimento dei danni biologici per le lesioni, anche a quello per i danni morali provocati dalle sofferenze emotive. Lo ha stabilito la Cassazione in una sentenza diffusa dallo Studio Cataldi e letta dall'AGI restituendo gli atti alla Corte d'Appello di Trieste che non aveva invece riconosciuto i danni morali.
La vicenda è quella di una donna di Udine il cui coniuge è stato condannato dai giudici di secondo grado per minacce e lesioni a sei mesi di carcere e risarcirle duemila euro. Dalla ricostruzione degli ermellini risulta che la Corte d'Appello aveva deciso di non disporre un risarcimento per i danni morali perché «non era stata effettuata una consulenza tecnica sullo stato psicofisico della donna e ha valutato solo i dati certi emergenti dal procedimento penale costituiti dall'esistenza concreta delle lesioni».
Per la Cassazione, i giudici triestini hanno sbagliato a non tenere conto che «le minacce gravi e ripetute non possono che aver provocato alla donna, per elementare ragionamento logico, una sofferenza continua e di facile comprensione nell'arco temporale individuato, al di là e a sott'acqua della qualità delle relazioni e dei ruoli dei coniugi al di là della stessa che non legittimava comunque l'uso della violenza».
Gli atti tornano quindi ai giudici di secondo grado di nuovo danno quantificare il risarcimento causato dal danno morale.