AGI - Il Tar del Lazio ha annullato il giudizio di inidoneità, "per obesità", di un giovane siciliano aspirante carabiniere.
Il 19enne, con il patrocinio degli avvocati Girolamo Rubino e Daniele Piazza, aveva proposto ricorso giurisdizionale contro il ministero della Difesa ed il Comando generale dell'Arma contro il provvedimento dell'8 novembre 2019 con cui il giovane era stato escluso dal concorso per l'arruolamento, in quanto ritenuto obeso.
Sulla base delle certificazioni sanitarie prodotte dai legali, attestanti la piena sussistenza dei requisiti per l'arruolamento, il Tar ha disposto una verifica, in contraddittorio tra le parti, incaricando la Direzione centrale di sanità del ministero dell'Interno.
Dopo le visite mediche, e in particolare del test bio-impedenziometrico, la Commissione sanitaria ha attribuito al giovane candidato un profilo sanitario perfettamente compatibile con l'iter concorsuale.
A questo punto i giudici amministrativi hanno accolto l'istanza cautelare, disponendo l'ammissione, con riserva, alle ulteriori fasi concorsuali e ponendo a carico dell'Arma il pagamento delle spese di verificazione.
Nelle more del giudizio era stata pubblicata anche la graduatoria di merito, che è stata impugnata per "illegittimità derivata". Il giovane è stato dunque sottoposto agli ulteriori accertamenti e giudicato idoneo.
Infine, il Tar del Lazio, ritenendo fondate le censure evidenziate dai legali e in linea con l'orientamento giurisprudenziale secondo cui "le valutazioni effettuate in sede di accertamento dei requisiti psico-fisici - seppure costituiscano tipica manifestazione di discrezionalità tecnica amministrativa - non sfuggono al sindacato giurisdizionale, laddove siano in esse ravvisabili ipotesi di eccesso di potere per travisamento dei fatti ed illogicità", ha accolto il ricorso, annullando il giudizio di inidoneità e la graduatoria di merito, condannando il Comando generale dell'Arma al pagamento delle spese giudiziali; conseguentemente, il giovane siciliano sarà arruolato.