AGI – Un paesino di 1300 abitanti, adagiato a poco più di 600 metri sul pendio del Mucrone, la montagna simbolo del Biellese. Sordevolo sarebbe un grazioso borgo come mille altri se ne trovano nella cerchia delle Alpi, se non fosse che il suo nome è indissolubilmente legato ad un evento tra fede, cultura e tradizione che non ha eguali in Italia. Qui ogni cinque anni tutti gli abitanti mettono in scena “la Passione”, spettacolo popolare secondo solo alla Passione tedesca di Oberammergau.
Dopo le difficoltà legate alla pandemia – che ha costretto a rinviare l’edizione prevista nel 2020 prima di un anno e poi di due - la Passione di Sordevolo torna quest’anno in una versione interamente rivisitata, ma che mantiene intatto il sapore di una tradizione che ha sempre richiamato una vera e propria folla di spettatori, 40.000 ogni edizione.
La storia (e il presente) della Passione di Sordevolo sono ricchi di curiosità, a cominciare dal fatto che, pur avendo come oggetto il più classico dei racconti del teatro sacro, quello appunto della Passione di Cristo, la messa in scena non avviene nei giorni della Pasqua, me nei mesi estivi: quest’anno la prima è fissata per il 13 giugno.
Seguiranno 32 repliche, fino al 27 settembre. Sempre impressionanti i numeri: 400 attori popolari, 2.400 posti, 5.000 metri quadri di scenografia, 300 addetti dietro le quinte e 29 scene per uno spettacolo di oltre due ore. L’azione scenica è ambientata in un anfiteatro all’aperto di 4.000 metri quadrati di superficie che si trasforma in un frammento della Gerusalemme dell’anno 33 d.C., con la reggia di Erode, il Sinedrio, il Pretorio di Pilato, l’orto degli ulivi, il cenacolo, il monte Calvario.
Tra le repliche dello spettacolo – e questa è un’altra singolarità – due sono interamente interpretate dai bambini del paese.
Il testo che viene messo in scena risale agli ultimi anni del quattrocento, ed è stato elaborato in versi dal fiorentino Giuliano Dati, cappellano della Chiesa dei Santi Martiri in Trastevere a Roma. Il testo della passione “romana” giunse a Sordevolo con mezzi e modi ancora sconosciuti, sui quali gli studiosi si sono cimentati nelle più diverse ricostruzioni. Sta di fatto che da oltre due secoli questo spettacolo “speciale” va in scena in questo angolo di Piemonte.
L’evento è realizzato dall’Associazione Teatro Popolare di Sordevolo e dal Comune di Sordevolo, con il sostegno della Regione Piemonte.