AGI - Vanno confermate le condanne a 13 anni di reclusione per i carabinieri Alessio Di Bernardo e Raffaele D'Alessandro per omicidio preterintenzionale in relazione al pestaggio subito da Stefano Cucchi la sera del 15 ottobre 2009.
Lo ha chiesto il sostituto pg della Cassazione Tomaso Epidendio, sollecitando il rigetto dei ricorsi degli imputati.
Per il pg vanno confermati anche i 4 anni di reclusione inflitti in appello al maresciallo Roberto Mandolini per la compilazione del falso verbale di arresto di Cucchi, mentre va annullata con rinvio, limitatamente al trattamento sanzionatorio, la condanna a due anni e mezzo per falso del carabiniere Francesco Tedesco.
Per il pg, dunque, è corretto parlare della sussistenza dei "futili motivi" legati al pestaggio. Quanto alla posizione di Tedesco, secondo il magistrato, nella sentenza di appello manca una valutazione della richiesta di attenuanti generiche: su questo punto, quindi, chiede venga celebrato un appello-bis, per riesaminare il trattamento sanzionatorio.
Pg, gli fu inflitta gravissima punizione corporale
Una "severa punizione corporale, di straordinaria gravità". È quella che, secondo il sostituto pg di Cassazione Tomaso Epidendio, venne inflitta dai carabinieri a Stefano Cucchi "per il suo comportamento strafottente".
Nella sua requisitoria, il magistrato ha sottolineato che "tutto è drammaticamente grave, ma concettualmente semplice: eliminiamo gli schiaffi, le spinte e i calci, quindi domandiamoci se ci sarebbero state la frattura della vertebra e la lesione dei nervi. La risposta è palesemente negativa".