AGI - Un cartoncino bianco grande con una scritta fatta con uno spray nero, "Bla bla bla, pe mo", che nel dialetto napoletano vuol dire "solo chiacchiere, per ora". Un cartello ritenuto di minacce assicurato alla cancellata davanti la chiesa di San Paolo Apostolo nel Parco Verde di Caivano (Napoli), ipoteticamente indirizzato a don Maurizio Patriciello, prete anticamorra da due giorni è sotto scorta per una bomba carta fatta esplodere proprio davanti la chiesa di cui è parroco, due settimane fa, anche se lui da tempo non vive più in quella canonica.
Don Patriciello ha incontrato in prefettura a Napoli il ministro dell'Interno, Luciana Lamorgese, e nella notte gli è arrivato l'ennesimo 'messaggio'. I carabinieri della tenenza di Caivano e della compagnia di Casoria hanno avviato le indagini. Don Patriciello è noto per il suo impegno contro i reati ambientali nella cosiddetta 'Terra dei fuochi' tra le province di Napoli e Caserta, ed è tra gli animatori del Comitato per la liberazione dalla camorra nell'area Nord di Napoli, con il quale ha preso parte a diverse manifestazioni contro gli atti intimidatori di stampo camorristico che si sono registrati di recente ad Arzano, Frattamaggiore e Frattaminore, oltre che a Caivano.
L'attenzione degli inquirenti è rivolta in particolare ai nuovi ras del gruppo detto '167' che da mesi si fronteggiano in una faida per il controllo di diversi comuni tra Casoria e Arzano. "Faccio il parroco, non posso avere paura e non ne ho. Per questo continuerò a fare ciò che faccio cioè il parrocco" dice all'AGI don Maurizio, "Stanno indagando i carabinieri e stanno cercando di capire quale sia il messaggio, d'interpretarlo ma non è un caso che arrivi dopo la visita di ieri del ministro Lamorgese e dell'Antimafia".