AGI - Il narcotrafficante Raffaele Imperiale, 47 anni, considerato tra i più potenti del mondo, è stato estradato da Dubai, dove era latitante da almeno tre anni. Il volo partito dagli Emirati è arrivato a Roma nel pomeriggio di sabato. Imperiale, l'uomo che comprava tonnellate di droga direttamente dai cartelli colombiani per conto dei maggiori clan campani, deve scontare 8 anni e 4 mesi per traffico di droga ed è indagato per 416bis.
È conosciuto come il boss dei Van Gogh in quanto in uno scantinato a Castellammare di Stabia (Napoli) di sua proprietà furono trovati due quadri del pittore olandese trafugati nel 2002 dal museo a lui dedicato ad Amsterdam. Il narcos è legato al cartello degli scissionisti di Secondigliano a Napoli.
'Lelluccio Ferrarella', come era noto perché da Castellammare di Stabia, in provincia di Napoli, il giovane Raffaele Imperiale muoveva i primi passi nel commercio dell'acqua, dagli anni Novanta ne ha fatta di strada, fino a diventare, secondo la Dda di Napoli uno dei broker della cocaina più importanti del mondo.
Imperiale è stato arrestato a Dubai il 4 agosto dello scorso anno, una cattura fu poi comunicata dalle autorità soltanto quindici giorni dopo. Era stato fermato in un blitz della polizia in una villa con piscina dove gli agenti avevano rinvenuto anche un passaporto russo e una falsa identità, dato che Imperiale che si faceva chiamare Antonio Rocco. Era inserito nell'elenco dei latitanti più pericolosi d'Italia, accanto al boss della mafia Matteo Messina Denaro.
Nato a Castellammare di Stabia il 24 ottobre 1974, è stato capace di costruire un imponente network di trafficanti internazionali, in particolare specializzati nel 'commercio' di cocaina. L'attività di brokeraggio internazionale e il rapporto d'affari con la criminalità organizzata partenopea sono stati cristallizzati dal punto di vista investigativo nella prima decade del 2000, quando sono stati documentati contatti con i boss del clan Di Lauro di Secondigliano, tra cui Elio Amato e Antonio Orefice. Tale legame è sopravvissuto alla scissione degli Amato dai Di Lauro nel corso delle tre faide di Scampia.
Il patrimonio illecitamente accumulato gli ha permesso di acquistare sul mercato nero due dipinti di Van Gogh di valore inestimabile, rubati nel 2002 ad Amsterdam in Olanda e ritrovati dalle Fiamme Gialle del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Napoli in una vecchia villa a Castellamare di Stabia nel 2016 e restituiti al museo di Amsterdam dedicato al pittore olandese.
Di lui non si hanno immagini pubbliche e in pochi lo hanno visto in faccia. Vittima da ragazzo di un tentativo di rapimento al quale riesce misteriosamente a sfuggire, eredita dal fratello maggiore un coffee shop ad Amsterdam e da qui inizia la sua carriera criminale, tessendo pazientemente contatti e alleanze con i narcos sudamericani.
È il clan Amato-Pagano, gli scissionisti dei Di Lauro, che gli consente di diventare uno dei maggiori fornitori di cocaina delle piazze di spaccio partenopee, e di organizzazioni criminali di mezza Europa, dalla Bosnia all'Irlanda. Giacca e cravatta, amante del lusso e in grado di parlare almeno quattro lingue, Imperiale si era ritagliato negli emirati Arabi un esilio dorato dal quale controllava il suo impero economico.