AGI - Nel discorso del presidente dell’Ucraina, il paragone tra Mariupol come Genoa e il numero dei bambini uccisi, provoca altissimi livelli di rabbia e tristezza. Molte critiche ai parlamentari che non si sono presentati in Aula. Il presidente ucraino Zelensky stamane ha parlato da Kiev alle Camere italiane, riunite a Montecitorio, ringraziando l’Italia, ma al tempo stesso esortando tutti i paesi europei a fare di più per aiutare l’Ucraina, chiedendo più sanzioni.
Un discorso dai toni forti e drammatici: "Le città ucraine vengono distrutte, alcune sono distrutte del tutto come Mariupol dove non c'è più niente, solo rovine. Immaginate Genova completamente bruciata dopo 3 settimane di assedio, di bombardamenti”. Successivamente ha preso la parola il premier Mario Draghi che ha assicurato aiuti "anche militari", a fronte dei massacri.
Con gli algoritmi di intelligenza artificiale di Kpi6* abbiamo analizzato le conversazioni in queste ore sul web, per definire l’andamento delle opinioni e delle emozioni degli utenti. Il trend delle conversazioni è cresciuto esponenzialmente dal 20 al 22 marzo, con un tasso di interazione molto alto, con messaggi di solidarietà e vicinanza al presidente Zelensky e al popolo ucraino.
Con l’emotion analysis osserviamo che la disapprovazione e la rabbia per la guerra e per gli attacchi della Russia all’Ucraina, sono le emozioni prevalenti, nei contenuti pubblicati dall’audience, persino superiori all’ammirazione per il presidente dell’Ucraina, durante il suo discorso al Parlamento.
Il paragone tra Genoa e Mariupol sotto i bombardamenti risulta particolarmente suggestivo, innescando un grosso volume di commenti, e il collegamento in videoconferenza viene definito un avvenimento storico.
La solidarietà dei parlamentari italiani espressa al presidente Zelensky, è quasi unanime e trasversale, con qualche eccezione. Specialmente tra deputati e senatori (o ex) del Movimento 5 Stelle, non mancano le tensioni. Nella tag cloud, ossia nella misurazione delle parole e frasi più usate in rete in queste ore, troviamo “eletto m5S”; sono numerosi, infatti, i commenti critici sul web verso chi oggi non si è presentato in Aula durante l’intervento del presidente ucraino.
Per quanto mi riguarda non c’è imbarazzo né tanto meno sbianchettamento. C’è, invece, l’analisi storica, l’autonomia di giudizio e l’interesse nazionale: dialogo e apertura con tutti, servo di nessuno.
— Vito Petrocelli (@vitopetrocelli) February 22, 2022
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Tra i partiti più attivi sull’intervento del presidente Zelensky, troviamo Più Europa, tra le forze politiche che maggiormente stanno presidiando l’evoluzione della guerra, sui social media. Seguono il Partito Democratico e Forza Italia, mentre la Lega, solitamente molto presente su Facebook e Twitter, su questo specifico focus tematico ha pubblicato una quantità minore di contenuti.
*Analisti: Gaetano Masi, Pietro La Torre. Design: Cristina Addonizio. Giornalista, content editor: Massimo Fellini