AGI - Gli aerei della flotta di Stato torneranno a esibire, sulle proprie carlinghe, i soli emblemi della Forza Armata di appartenenza, le insegne della Repubblica e le sigle internazionali di riconoscimento. Questa l'indicazione del ministero della Difesa. Rimosso quindi il nome di Italo Balbo e ogni altro riferimento che esuli dai requisiti di identificazione richiesti in ambito internazionale.
Gli aeromobili del 31 Stormo sono utilizzati per il trasporto di Stato e per missioni di pubblica utilità, quali il trasporto sanitario d'urgenza di ammalati, di traumatizzati gravi e di organi per trapianti, nonché per interventi a favore di persone comunque in situazioni di rischio.
"Sono soddisfatto che il ministero della difesa abbia tolto il nome del gerarca fascista Italo Balbo dalla carlinga di un Airbus della flotta di Stato, evitando così imbarazzo alle più alte cariche dello Stato e una figuraccia internazionale al nostro Paese", ha commentato il segretario nazionale di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni. "Naturalmente - aggiunge Fratoianni - rimane la domanda sul perché e su chi abbia pensato negli uffici delle nostre forze armate una decisione così sciocca."
"Purtroppo non farò più il ministro della Difesa, sennò per prima cosa rimetterei il nome di Italo Balbo sull'aereo". A Ignazio La Russa, senatore di FdI ed ex ministro della Difesa, non è piaciuta la decisione del dicastero di cancellare il riferimento a Balbo da uno degli aerei della flotta di Stato. Un dietrofront arrivato dopo le polemiche che hanno portato il leader di Sinistra italiana Nicola Fratoianni a presentare un'interrogazione parlamentare.
La Russa non ci sta: "La 'cancel culture' è una vergogna - spiega all'AGI - cominciata dai terroristi islamici che distruggevano le statue in Afghanistan. Il nome di Balbo compariva sulla carlinga dell'aereo in quanto fondatore dell'Aeronautica ed era giusto che venisse ricordato".