AGI - Rimini si prepara a una nuova stagione senza turisti russi, già messi in fuga dal Covid e ora dalle sanzioni per l'invasione dell'Ucraina: nel 2019 ne erano arrivati 97.000 e avevano rappresentato oltre il 50% del turismo estero, sopravanzando anche i tedeschi. "C'erano molte aspettative dal mercato russo, ricevevamo tantissime telefonate, c'era un respiro di sollievo pensando alla ripartenza", racconta la presidente dell'associazione albergatori di Rimini, Patrizia Rinaldis, all'AGI.
La riviera romagnola è pronta a rilanciarsi in grande stile in questa stagione turistica 2022, la prima in cui sono caduti i limiti alla circolazione per il Covid anche da fuori l'Unione Europea. Erano i russi però, "il primo mercato di riferimento, eravamo l'hub più importante a livello italiano", sottolinea Rinaldis. "Incidevano per oltre il 50% sul totale del turismo estero che si è azzerato completamente durante il Covid. Per noi e per tutta l'economia la loro probabile assenza quest'anno è un danno enorme".
Anche l'aeroporto di Rimini si era organizzato in tal senso, basti pensare che gli accordi siglati con alcune compagnie aeree e tour operator prevedevano di portare quest'estate 300mila turisti non solo dall'ex Unione Sovietica ma anche dalla stessa Ucraina con più voli diretti da Kiev. Un mercato, quello russo in particolare, che si rivelava molto importante per il settore: la capacità di spesa era in genere molto sopra la media.
"Oggi - aggiunge Rinaldis - pensavamo di poter ricominciare ma ora ci troviamo a dover affrontare un problema molto più grosso con inevitabili ripercussioni sull'economia".
La riviera romagnola nelle due estati pandemiche ha comunque registrato numeri da sold out, complice la ritrovata necessità per gli italiani di scegliere un luogo di villeggiatura dentro i confini nazionali. Ma cosa succederà nel 2022? I confini aperti potrebbero portare molti nostri connazionali a tornare all'estero?
Un rischio di calo di presenze che gli operatori e le istituzioni locali volevano scongiurare spingendo l'acceleratore sul turismo straniero. Anex Travel Group, il secondo operatore turistico al mondo per fatturato, con un giro d'affari 10 miliardi di euro nel pre-pandemia, per meglio gestire il flusso ha infatti aperto, solo poche settimane fa, un grande ufficio direttivo proprio a Rimini siglando un accordo con lo scalo aeroportuale. Ora non è dato sapere su quale prospettiva potrà contare il comparto turistico romagnolo. Di certo, anche un immediato accordo di pace vedrebbe molto complicato un rapido ritorno alla normalità.