AGI - Le sanzioni contro le società russe, adottate con l'inizio della guerra in Ucraina, hanno portato i primi effetti collaterali nel nord-est della Sardegna, in particolare in Costa Smeralda. Grosse imprese immobiliari di Mosca sono proprietarie di numerose ville in Gallura e le fanno gestire - attraverso un flusso di cassa costante - a società più piccole con sede nell'isola o nel resto d'Italia.
Questo flusso di cassa ora, a causa del conflitto in Ucraina, si è interrotto, con la conseguenza dei primi licenziamenti di manutentori, muratori, governanti e sorveglianti, secondo quanto segnala la Cisl Gallura, che già durante il congresso di sabato aveva manifestato i primi timori alla presenza del sindaco di Arzachena, Roberto Ragnedda.
"È una situazione in divenire ma gia' alcuni manutentori e operai edili sono stati sollevati dall'incarico già da oggi e qualcuno da lunedì prossimo", spiega all'AGI il segretario territoriale della Cisl, Mirko Idili, appena confermato nell'incarico.
Il sindacalista cita dati dell'Osservatorio Sardegna turismo, secondo cui scelgono di trascorrere le vacanze nell'ex provincia di Olbia-Tempio 40 mila russi, per un totale di 220 presenze. Quelli piu' facoltosi sono proprietari di ville e yacht, grazie ai quali lavorano per buona parte dell'anno - stima la Cisl - centinaia di manutentori, colf, addetti alla vigilanza, cuochi, autisti e giardinieri.
"Il 2020 in Gallura e' stato l'anno nero per l'occupazione", sottolinea Idili, "meno 60% di assunzioni rispetto all'anno precedente, a causa della pandemia. Il rischio è che anche per il 2022 si possa prefigurare una stagione con una grave flessione di occupati".