AGI - Combattere i russi. È pronta Viktoria, con i suoi 28 anni e una bambina di 4, per quando toccherà a lei. Non vuole fuggire, non può. "Gli invasori sparano alla gente senza pietà, il loro obiettivi sono proprio i giovani, poi le donne e i bambini. Il nostro obiettivo è proteggere la gente comune innocente", racconta all'AGI. Con la sua famiglia abita a Vinnycja, una città nel cuore dell'Ucraina, quartier generale dell'aeronautica militare.
La sua casa si trova proprio nei pressi dell'aeroporto, considerato bersaglio privilegiato dall'esercito russo. Troppo vicino per non lasciare quell'abitazione e cercare un luogo più 'sicuro' in città. Ma non fuori dal Paese. Insiste su questo punto. "Niente panico, non si fugge, ma ci prepariamo, facciamo scorte".
Nelle sue parole l'ansia è in ogni sillaba come anche la determinazione. "Per adesso il vero problema sono le medicine - spiega - le farmacie non ne hanno e non sanno quando potranno essere rifornite".
"Ma abbiamo ancora acqua e di giorno possiamo procurarci il cibo. È di notte che non si riesce a dormire, l'ansia diventa troppo forte, perché è allora che gli invasori attaccano e portano il loro 'popolo' nelle nostre città". Il suo pensiero va a chi sta peggio. "I miei amici di Mykolayiv, Odesa e Kharkiv sono in condizioni peggiori. Ci sono frequenti bombardamenti, e devono restare nascosti nei rifugi antiaerei. La situazione è molto difficile. Siamo preoccupati per Kiev, li colpiscono da ogni lato".
C'è tanto dolore nelle parole di questa giovane mamma e solo la disperazione spiega la sua determinazione nel dirsi pronta a combattere. "Le persone vivono nei rifugi antiaerei, molti non hanno più case. Le donne partoriscono in metropolitana - aggiunge ricordando la nascita della piccola Mia di venerdì notte nella metro di Kiev diventata un rifugio - ma tutte queste circostanze e lo stato di guerra non ci distruggeranno", continua con una forza che stupisce. "Non stiamo fuggendo, il nostro presidente non sta fuggendo dal Paese. Noi siamo pronti a combattere".