AGI – Milano, 1 mar. - Un abbraccio tra fedeli russi e ucraini durante la distribuzione delle ostie per il sacramento della Comunione nel corso dele celebrazioni per San'Ermogene, patriarca di Mosca.
La scena di pace tra i due popoli nella Chiesa di San Vito in Pasquirolo a Milano, punto di riferimento della comunità ortodossa ucraina cittadina ma frequentata anche da tanti russi.
"Piangiamo insieme"
“Qui la convivenza è perfetta – racconta all’AGI padre Ambrogio -. Siamo tutti una grande famiglia, preghiamo e piangiamo insieme per quello che sta succedendo. Anche oggi abbiamo recitato delle preghiere apposta per la pace”.
Dopo la funzione sono arrivati anche dei cittadini italiani a parlare col religioso per offrire la disponibilità a portare viveri o dare ospitalità ai profughi. “Gli italiani ci conoscono e ci amano, ancora di più in questo momento”.
Una parte della Chiesa è occupata da cibo e generi di prima necessità che arrivano in continuazione e vengono poi raccolti dai pullman diretti verso il territorio di guerra. “Se riesco a sopravvivere fino a quando mi metterò in viaggio, presto sarò da voi” è il messaggio che ci mostra Larissa, una fedele che riceve decine di richieste di aiuto dall’Ucraina di persone pronte a fuggire.
L'appello per i bimbi profughi
Dalla donna arriva anche un appello per dare un tetto a cinque profughi in arrivo oggi “tra sei-sette ore”, tra cui un parroco. “Sono in arrivo da Kiev un prete, sua moglie incinta e quattro figli” spiega all’AGI -, “Al momento non sanno dove andare a dormire, i bambini sono piccoli. Nelle prossime ore giungeranno anche altre famiglie”.
Diversa l’atmosfera in un’altra Chiesa ortodossa, quella dei Santi Sergio, Serafino Vincenzo, conosciuta come la più corta di Milano per le sue dimensioni ridotte. Il padre di origine russa ha mandato via i giornalisti invitando i fedeli a non rivolgergli la parola. “Ha una sensibilità particolare, ho provato a dirgli di aprirsi di più ma non vuole” ha commenta padre Ambrogio assicurando che anche il suo omologo prega per la fine del conflitto.