AGI - Giuseppe, il ragazzo di 16 anni morto nell'incidente stradale che ha coinvolto un furgoncino della ditta in cui era in stage, non era inserito in un percorso di alternanza scuola/avoro, ma in uno di formazione.
Lo ha puntualizzato il ministro dell'Istruzione, Patrizio Bianchi, intervenuto nel corso della trasmissione Mattino5.
Giuseppe era iscritto al corso triennale presso il centro di formazione professionale 'Artigianelli' di Fermo.
L'incidente è avvenuto a Serra dè Conti in provincia di Ancona. Per cause che sono in corso di accertamento, il Ford Transit è finito fuori strada e ad avere la peggio è stato lo studente che è morto sul colpo. L'urto è stato violentissimo e l'uomo che era alla guida è stato sbalzato fuori dal furgone ed è stato ricoverato all'ospedale regionale di Torrette in gravi condizioni.
"Tutta la mia vicinanza, da padre alla famiglia", ha premesso il ministro dell'Istruzione Patrizio Bianchi. Quella del ragazzo, però, "non era alternanza scuola/lavoro, ma Giuseppe stava facendo un percorso di formazione professionale triennale riconosciuto dalle Regioni".
"Dobbiamo fare un percorso di rivisitazione anche su questo strumento - ha aggiunto Bianchi - ma dobbiamo farlo con le Regioni". La morte di studenti e, più in generale, di lavoratori, mentre lavorano, in ogni caso, è "drammatica, e non può essere tollerata", sottolinea ancora, "ma un conto è l'alternanza scuola/lavoro e un altro la formazione professionale. Dobbiamo rivedere anche questa per andare una verso sistuazione più chiara".
La formazione professionale è "educazione", come l'alternanza, ma la distinzione va fatta "non per ridurre responsabilità di qualcuno ma perchè i percorsi sono diversi. Non è un surrogato del lavoro. No a ogni idea che questo sia dare forza lavoro. È un rapporto con il mondo del lavoro per educare i ragazzi".
Lo stage di formazione professionale
Giuseppe Lenoci, stava raggiungendo un cantiere in provincia di Ancona. Famiglia di origini pugliesi, che da una decina di anni si è trasferita a Monte Urano, avrebbe compiuto 17 anni ad aprile. Il suo sogno era diventare un termoidraulico e da qui la scelta di iscriversi all''Artigianelli', storico centro di formazione con sede a Fermo, che ha uno stretto rapporto con le aziende della provincia e dove stava completando il percorso formativo: tre anni e mille ore, la metà delle quali in stage. Si sarebbe diplomato alla fine di questo anno scolastico, diventando un operaio specializzato.
Giuseppe era in stage da gennaio e, da quanto risulta al momento, era regolarmente inquadrato e assicurato dalla ditta fermana presso la quale stava completando il suo percorso professionale. Un obbligo per chiunque si trovi nella sua posizione.
L''Artigianelli' di Fermo è un punto di riferimento per chi vuole ottenere una solida preparazione professionale: il centro di formazione, che nel 1946 fu fondato come 'Scuola di Arti e Mestieri', dal 1980 è diventato un centro di formazione, che si focalizza in particolare sui ragazzi in dispersione scolastica.
Oggi è frequentato da poco meno di 300 studenti suddivisi in una ventina di classi, è diretto da padre Sante Pessot e fa parte di una rete nazionale che fa capo a Scuola Centrale di Formazione. "Sono sconvolto e sto vivendo con immenso dolore questa tragedia" ha detto il sacerdote, che del seguire in prima persona il percorso di vita di tanti ragazzi ha fatto la sua missione.
Consiglio Marche, morte inconcepibile
"Testimoniamo la nostra vicinanza ai familiari di Giuseppe Lenoci: la sua è ancora una volta una morte inconcepibile". Lo ha detto in apertura del Consiglio regionale delle Marche il presidente dell'assemblea, Dino Latini, chiedendo all'aula un minuto di silenzio per lo studente di Monte Urano, morto ieri in un incidente stradale mentre stava seguendo uno stage formativo in termoidraulica.
"Non vogliamo andare avanti con le parole - ha detto ancora -. Quella della sicurezza, più specificatamente nei luoghi di lavoro, è una tematica che richiama le istituzioni e la comunità tutta ad un grane senso di responsabilità".