AGI - L'arrivo della pioggia e della neve salvano da una grave siccità l'Italia dove mancano all'appello quasi 5 miliardi di metri cubi di acqua e il nord ovest e' a secco da oltre 2 mesi.
Nel mese di gennaio si sono verificate meno della metà delle precipitazioni con un deficit del 56% a livello nazionale ma con punte che arrivano al 76% nel Nord-Ovest e al 72% in Sardegna secondo Iconaclima. Il risultato è rappresentato dalla scarsità di neve in montagna e dai bassi livelli dei fiumi, a partire dal Po che è in secca come d'estate a -3,07 metri al Ponte della Becca ed è indicativo della situazione di sofferenza in cui versano tutti i principali corsi d'acqua come il fiume Sesia, che ha quasi l'80% in meno di acqua o il Tanaro, con il 65% in meno.
Ma anomalie, secondo Coldiretti, sono evidenti anche nei grandi laghi che hanno percentuali di riempimento che vanno dal 15% di quello di Como al 27% del Maggiore. La pioggia è attesa per combattere la siccitò nelle campagne ma per essere davvero di sollievo deve durare a lungo, cadere in maniera costante senza troppa intensità.
I forti temporali, soprattutto con precipitazioni violente provocano, invece, grossi danni poiché i terreni non riescono ad assorbire l'acqua che cade violentemente e tende ad allontanarsi per scorrimento provocando frane e smottamenti. Le coltivazioni seminate in autunno come orzo e frumento iniziano ora la fase di accrescimento che rischiava di essere compromessa in assenza di precipitazioni.
Dall'altra parte nelle prossime settimane partiranno le lavorazioni per la semina del mais e la pioggia agevola la operazioni di lavorazione. Importante in questa stagione anche la caduta della neve per ripristinare le riserve idriche nelle montagne e in pianura secondo il vecchio adagio contadino "sotto la neve il pane" anche perché il manto che si posa sul terreno protegge le piante dal freddo e permette un migliore sviluppo del grano.