AGI - È stato arrestato in Spagna il cugino latitante di Saman Abbas, la ragazza pachistana svanita nel nulla da fine aprile scorso da Novellara nella Bassa Reggiana e che, secondo la procura di Reggio Emilia, sarebbe stata uccisa dai familiari per essersi opposta ad un matrimonio combinato in patria. Nomanhulaq Nomanhulaq 35 anni, pachistano, è stato fermato in un appartamento nella periferia di Barcellona dalla polizia spagnola.
Già in carcere un altro cugino e lo zio della giovane (ritenuto dagli inquirenti l'esecutore materiale del delitto), entrambi catturati in Francia ed estradati in Italia. Tutti e tre sono indagati per omicidio insieme ai genitori di Saman, ancora latitanti in Pakistan.
Gli investigatori, infatti, sapevano che il ricercato - fin dai primi giorni della fuga - si era diretto con il pullman a Barcellona. Proprio nel capoluogo catalano sono iniziati i monitoraggi delle zone dove si presumeva si aggirasse l'uomo. La svolta delle indagini c'è stata con la trasferta dei carabinieri del nucleo investigativo di Reggio Emilia a Parigi per l'arresto di Danish Hasnain (zio di Saman ritenuto l'esecutore materiale del presunto omicidio della 18enne scomparsa) dove è stato scoperto il numero di telefono spagnolo utilizzato dal latitante. Da qui la richiesta di una intercettazione telefonica che ha portato all'arresto di oggi.
Nomanulhaq Nomanulhaq sarà condotto in un carcere spagnolo in attesa della convalida dell'arresto e del successivo avvio delle procedure di estradizione e consegna all'Italia.
Il blitz della polizia nazionale spagnola che ha portato alla cattura di Nomanulhaq Nomanulhaq è scattato alla sette di questa mattina in un appartamento nella periferia di Barcellona. Nei confronti del 35enne è stato eseguito il mandato di arresto europeo emesso dal gip del tribunale di Reggio Emilia il 28 maggio scorso.
Il pachistano è ritenuto dalla procura reggiana il presunto corresponsabile del sequestro di persona, omicidio e occultamento del cadavere di Saman Abbas. Per l'operazione sono stati determinanti i risultati delle indagini del nucleo investigativo del comando provinciale di Reggio Emilia supportato dal servizio di cooperazione internazionale di Polizia.