AGI - Ergastolo per Valerio Del Grosso e 30 anni per Paolo Pirino e Marcello De Propris. È questa la pena sollecitata nell'aula bunker di Rebibbia, dalla pm di Roma Giulia Guccione, al termine della requisitoria del processo per la morte di Luca Sacchi, nei confronti di Del Grosso, considerato l'esecutore materiale dell'omicidio, di Pirino, il giovane che lo accompagnava, e di De Propris, accusato di aver fornito la pistola utilizzata per il delitto.
L'omicidio è stato compiuto con un colpo di pistola alla testa nella notte tra il 23 e 24 ottobre 2019 davanti ad un pub in zona Appio, nella Capitale.
Tutti e tre sono accusati di omicidio volontario aggravato, perché connesso al fatto di rapina. "È fuori dubbio che l'esecutore materiale sia Valerio Del Grosso. C'è un dolo diretto, perché emerge chiaramente che lui ha mirato e sparato alla figura di Luca. Una violenza gratuita", spiega la pm in aula.
"Paolo Pirino e Marcello De Propris - aggiunge Giulia Guccione - hanno fornito però un contributo morale e materiale". Pirino, "ha condiviso il progetto di rapina a mano armata, è entrato in colluttazione con Luca Sacchi e ha portato a termine l'azione delittuosa impossessandosi dello zaino".
Per quanto riguarda De Propris, "fornisce l'arma per la rapina" e "sprona Del Grosso che appariva un pò esitante". "Fornire l'arma è anche 'concorso in porto d'armi", spiega ancora la pm che aggiunge: "infatti è contestata a tutti e tre". Per Marcello De Propris sono stati sollecitati anche 70 mila euro di multa.
Pm chiede 4 anni e mezzo per Anastasiya
Quattro anni e 6 mesi di reclusione. Questa la pena sollecitata dalla pm Giulia Guccione nei confronti di Anastasiya Kylemnyk, fidanzata del personal trainer accusata per la violazione della legge sugli stupefacenti.
"Il comportamento che ha tenuto Anastasiya è grave e supera quello che potrebbero essere gli argomenti a favore per le attenuanti generiche", spiega la pm. Chiesta, infine, l’assoluzione 'per non aver commesso il fatto' per Armando De Propris (padre di Marcello), accusato della detenzione dell'arma.
Troppo dolore, famiglia abbandona aula
È uscito in lacrime Alfonso Sacchi, papà di Luca, nel corso della requisitoria della pm Giulia Guccione che sta ricostruendo passo passo i momenti successivi all'omicidio del giovane personal trainer.
Insieme a lui, sono usciti dall'aula bunker di Rebibbia, anche la moglie e il fratello di Luca visibilmente toccati dalle parole della pm.
La vicenda di Luca Sacchi "è una storia paradossale perché fin dalle prime battute Luca, la vittima, è stato fatto passare per l'accusato. Per questo oggi mi sento obbligata a fornire la verità processuale che risulta dalle carte". Ha detto la pm Giulia Guccione
L'omicidio di Luca Sacchi, "ha suscitato un clamore strumentalizzato anche dalle forze politiche. C'è chi in questo processo ha mistificato i fatti creando dei veri e propri depistaggi". Ha aggiunto il pubblico ministero in aula.
L'amico di Luca, "Giovanni Princi, ha tenuto un comportamento ostativo all'accertamento della verità dei fatti - spiega la pm - e Anastasiya Kylemnyk ha mentito e cambiato versione più volte. Per fortuna i depistaggi non hanno colto nel segno e oggi si è potuto chiarire il contesto in cui è maturato l'omicidio".