AGI - Nuovo capitolo nella protesta dei lavoratori dei tribunali sui computer destinati dal Ministero della Giustizia all’Ufficio per il Processo, la struttura formata da giovani giuristi che affiancherà i magistrati per sveltire i tempi nelle aule, considerata punto cruciale della riforma firmata da Marta Cartabia.
“Il Ministero ci aveva promesso di restituirci i computer tolti a noi per darli ai nuovi arrivati nei primi mesi dell’anno e invece ora da una circolare arriva una smentita clamorosa” afferma Lino Gallo, segretario nazionale della FLNP.
Il documento ministeriale
Il documento a cui il sindacalista fa riferimento, letto dall’AGI, è una circolare del Ministero datata 24 gennaio da cui risulta che per i 680 addetti all’Ufficio per il Processo nei Distretti giudiziari di Milano e Brescia sono stati acquistati 520 pc portatili nuovi mentre sono 160 quelli in passato nella disponibilità dei dipendenti che vengono destinati al nuovo personale selezionato tramite concorso. Proprio su questi 160 si appuntano le rimostranze dei dipendenti che in queste settimane hanno lamentato di venire privati dei computer che avrebbero potuto utilizzare per lo smart working, soprattutto nel caso di lavoratori ‘fragili’. Il Ministero aveva spiegato di non aver potuto far fronte completamente alle esigenze del personale che aiuterà i magistrati acquistando dei pc nuovi per le difficoltà a reperirli sul mercato promettendo la “restituzione” di quelli tolti agli uffici giudiziari “nei primi mesi del 2022”.
La replica da via Arenula
In seguito alle proteste, il Ministero aveva fatto sapere che “i pc non erano stati assegnati nominativamente ma solo in virtù di progetti di smart working per la fase emergenziale sospeso di fatto in autunno in virtù dei provvedimenti del ministero competente”. E che “c’è una circolare del 24 gennaio, inviata anche alle sigle sindacali, in cui si garantisce che i pc portatili per il personale saranno assolutamente resi disponibili per coloro, e solo per coloro, che saranno ammessi al lavoro agile da parte dei singoli uffici. È notizia che non risponde al vero – avevano poi precisato le fonti di via Arenula - che il Ministero non sia in grado di fornire i portatili a chi sarà ammesso al lavoro agile o peggio ancora che si stiano ritirando quelli destinati al lavoro agile”.