AGI - Oltre 220mila casi, un'incidenza-monstre ampiamente oltre i 2.000 casi settimanali per centomila abitanti, ricoveri e terapie intensive in aumento, tassi di positività che sfiorano (e in un paio di occasioni superano) la quota record del 20%. Era lo scenario della curva epidemica in Italia a metà gennaio, quando Omicron stava per arrestare una corsa che sembrava inarrestabile per iniziare una discesa che dura ancora oggi e che di fatto ha dimezzato questi numeri.
In meno di un mese i nuovi casi giornalieri sono passati da una media di circa 200mila, con il picco di 220.532 registrato l'11 gennaio, a meno di 100mila (la media aggiornata a ieri parla di 96.858 casi al giorno). Il tasso di positività è sceso e ruota intorno al 10%.
L'incidenza settimanale riassume questo trend: il 14 gennaio si tocca il picco di 2.161 casi settimanali per centomila, ieri il dato era sceso a 1.144, comunque altissimo (si pensi che per garantire il tracciamento la soglia massima e' 50 casi per centomila) ma praticamente dimezzato, e con un trend ancora in calo.
Dopo tassi di crescita mostruosi registrati nella seconda metà di dicembre, ben oltre il 100% settimanale, ossia il raddoppio, la curva ha iniziato a piegare ai primi di gennaio, rallentando vistosamente fino a invertire la rotta il 18 gennaio, giorno in cui per la prima volta si registra un incremento settimanale negativo. Che si è rafforzato fino ad arrivare al -31% attuale.
Lo scorso anno la curva ebbe un andamento simile, anche se spostato all'indietro di un paio di settimane, e dopo il calo arrivò una fase di stasi e poi di ripresa a marzo, per poi imboccare decisamente ad aprile la strada della discesa estiva.