AGI - "La cosa migliore che puo' accompagnare noi donne è la nostra storia". È il cuore del monologo di Sabrina Ferilli che la prende alla larga spiegando con ironia perché ha escluso tutti gli altri argomenti possibili, dalle difficoltà delle donne che lavorano e tengono famiglia ("Figli non ne ho e come attrice sono avviata") agli uomini che "hanno troppo potere" ("Avrei dovuto chiedere a loro di poterne parlare"), alla "bellezza, quella interiore" ("Sono tre giorni che mangio radici per entrare nel vestito") agli amori "asfissianti" ("Amadeus sui social ha il profilo di coppia e se scrivi a lui devi scrivere prima a Giovanna").
Quindi l'attrice ha spiegato che si è chiesta perché avrebbe dovuto parlare per forza di "un problema" e ha optato per la "leggerezza" di cui scriveva Italo Calvino. "Perché devo dare un senso oltre quello che sono per giustificare il fatto che sono qui per il mio lavoro, per le mie scelte?". "La cosa migliore che puo' accompagnare noi donne è la nostra storia".
“In tempi così pesanti bisogna saper planare sulle cose con un cuore senza macigno”
— RaiPlay (@RaiPlay) February 5, 2022
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