AGI - Dice di essere confuso. Di non aver compreso tutto fino in fondo ma di essere stato spinto da qualcosa di soprannaturale. "Ho sentito delle voci che mi dicevano di agire e l'ho fatto".
Così Elpidio D'Ambra, il 31enne fermato nel pomeriggio di ieri a Napoli per l'omicidio della 23enne Rosa Alfieri, trovata senza vita nell'abitazione di Grumo Nevano dove l'uomo viveva, ha motivato il femminicidio.
Lo ha fatto durante l'interrogatorio condotto dalla polizia e dal sostituto procuratore Patrizia Dongiacomo alla presenza del suo avvocato, Dario Maisto.
D'Ambra ha raccontato di avere invitato la ragazza ad entrare nel suo appartamento per chiederle informazioni sulle bollette della corrente.
A questo punto, ha detto ancora l'uomo, ha sentito "delle voci nella sua testa che gli dicevano di agire". Il 31enne ha anche confermato di essersi intrattenuto a colloquio con i genitori della ragazza dopo che l'aveva uccisa.
Poi ha chiesto perdono: "Chiedo scusa ai genitori della ragazza uccisa".
L'accusa è di omicidio volontario aggravato. La difesa di D'Ambra ha già chiesto che il suo assistito sia sottoposto a una perizia psichiatrica per valutare se al momento del delitto fosse capace di intendere e di volere.