AGI Cento dosimetri per misurare la presenza di gas radon sono stati installati nei locali sotterranei dopo che dopo che nei giorni scorsi l’AGI aveva raccolto la denuncia dei lavoratori su una possibile correlazione tra elevate concentrazioni della sostanza cancerogena e cinque casi di tumore su dieci dipendenti degli uffici ‘Archivio generale’ e ‘Corpi di reato’.
Accertamenti disposti dalla Procura Generale
A disporre gli accertamenti è stata la Procura Generale che ha affidato a una società il compito di effettuare questi rilievi per un anno non solo negli uffici dove si sono registrati i casi oncologici ma anche, tra gli altri, anche nell’archivio di piazza Umanitaria, una delle sedi ‘distaccate’ del palazzo di giustizia.
I lavoratori avevano raccontato che “più volte, fin dal 2007, avevamo interessato gli organi competenti della presenza di gas radon oltre che della circostanza di patologie oncologiche gravi contratte da alcuni lavoratori impegnati nelle attività in questi locali, che si trovano 3-4 metri sotto al livello della strada, con tutta probabilità causate dall’esposizione di gas radiogeno".
"Violata la legge sul lavoro"
E avevano aggiunto che “è stata violata in modo reiterato la normativa prevista dall’articolo 65, comma 1, del decreto legislativo 81 del 2008, che vieta l’utilizzo dei locali sotterranei e semisotterranei per qualsiasi attività lavorativa” non escludendo “la citazione in giudizio dei vertici dell’amministrazione giudiziaria milanese per i danni fisici, biologici e morali causati ai lavoratori, malati oncologici”. “Ringraziamo il presidente della Corte d’Appello Giuseppe Ondei e la procuratrice generale Francesca Nanni che in tempi rapidi hanno disposto i rilievi e per la sensibilità che mostrano sul tema della sicurezza del personale”.