AGI - Ancora segnali di stabilizzazione, che potrebbe preludere alla discesa, per la curva epidemica in Italia.I nuovi casi sono 179.106, contro i 188.797 precedenti e soprattutto i 186.253 di venerdì scorso: il 4% in meno.
Con 1.117.553 tamponi, 7mila più di ieri, tanto che il tasso di positività scende di un punto, dal 17% al 16%. È quanto emerge dal bollettino quotidiano del ministero della Salute.
I decessi sono 373 (ieri 385), per un totale di 142.963 vittime dall'inizio dell'epidemia.
Le terapie intensive sono 9 in più (ieri +10) con 148 ingressi del giorno, e salgono a 1.707, mentre dopo diverse settimane si registra un calo dei ricoveri ordinari, 174 in meno (ieri +159), 19.485 in tutto.
La regione con il maggior numero di casi odierni è la Lombardia con 32.677 contagi, seguita da Emilia Romagna (+20.654), Veneto (19.117), Lazio (15.314) e Piemonte (+14.675). I casi totali salgono a 9.603.856.
I dimessi/guariti delle ultime 24 ore sono 171.565 (ieri 143.029) per un totale di 6.765.190, mentre gli attualmente positivi crescono di 13.662 unita' (ieri +55.451) arrivando al picco di 2.695.703. Di questi, 2.674.511 pazienti sono in isolamento domiciliare.
Un anno fa 165mila casi in meno ma 50 morti in più
Più ricoverati in terapia intensiva (con più ingressi giornalieri), più degenti nelle aree mediche, 50 decessi in più, con un numero enorme di contagi in meno rispetto a oggi, circa 165mila.
È il quadro del 21 gennaio 2021, esattamente un anno fa, che conferma ancora il drastico cambiamento di scenario che in questo scorcio di 2022 vede imperversare la variante Omicron, molto più contagiosa ma meno letale, in una popolazione ormai al 90% di copertura vaccinale.
Quel giorno di un anno fa i nuovi casi furono 14.078, in una fase di netto calo rispetto al picco della seconda ondata che superò i 40mila casi giornalieri.
Oggi invece sono 179.106, ben oltre le dieci volte tanto. Un fiume di positivi che però produce grossomodo lo stesso numero di casi gravi che si registravano un anno fa con i contagi molto più bassi.
All'epoca i ricoverati erano 22.045, quelli in terapia intensiva 2.418, mentre oggi sono rispettivamente 19.485 (con 174 ricoveri in meno per la prima volta da settimane, l'inizio, auspicabilmente, della discesa) e 1.707.
Per di più gli ingressi di oggi in rianimazione sono 148, un anno fa 155. Seppur di poco, insomma, a livello sanitario la situazione era peggiore.
La differenza è nelle percentuali: a gennaio 2021 tra i 516.568 malati attivi il 4,7% era ricoverato in ospedale, oggi, con ben 2.695.703 malati, appena lo 0,7% ha bisogno di ricovero.
Senza contare i decessi, che il 21 gennaio 2021 furono 521 (in calo, dopo aver superato le mille vittime al giorno) mentre oggi, che siamo probabilmente al picco, sono stati 373.