AGI - L'anno scorso metà delle famiglie italiane (il 50,2%) ha rinunciato a prestazioni sanitarie, il 9,4% in più rispetto al 2018. E' uno dei dati contenuti nel "Bilancio di welfare delle famiglie italiane" presentato da Cerved a Roma. In particolare, la rinuncia a prestazioni sanitarie "rilevanti" nel 2021 è stata del 13,4%, con effetti potenzialmente significativi sulla salute dei vari componenti.
Poco rassicuranti anche le altre voci: il 56,8% delle famiglie ha rinunciato a spese per l'assistenza agli anziani, il 58,4% a spese per l'assistenza ai bambini e l'educazione prescolare, il 33,8% a spese per l'istruzione.
Diversi i motivi: la pandemia è stata inevitabilmente "un acceleratore" ma il processo era evidente già prima anche perche' il 29% delle famiglie italiane vive condizioni di debolezza economica. Complessivamente, nell'"industria del welfare" investono 136,6 miliardi le famiglie e 21,2 miliardi le aziende, complessivamente il 9% del pil.