AGI - Ci sono pochi dubbi sul fatto che il corpo ritrovato mercoledì pomeriggio a Trieste sia quello di Liliana Resinovich, la donna scomparsa a metà dicembre. Il corpo è stato trovato in un luogo appartato, avvolto in due sacchi della spazzatura.
Le ricerche nella zona vicina all'ex Ospedale psichiatrico nel di San Giovanni erano cominciate intorno alle 14.30 e si erano concentrate in un punto preciso dopo una segnalazione sulla quale si mantiene riserbo. Sul fronte delle indagini, invece, la questura giuliana aveva ascoltato mercoledì mattina nuovamente Claudio Sterpin, l'amico della donna, così come Sebastiano Visintin, il marito.
Anche il marito di Liliana Resinovich era giunto nel tardo pomeriggio al parco accompagnato in macchina da un'altra persona. "Nessuno mi ha contattato per un eventuale riconoscimento del corpo", ha precisato parlando con i cronisti e spiegando di essere giunto di sua iniziativa. "Spero di non trovare il corpo di Lilly - aveva aggiunto - è una storia che va avanti e non capisco ancora il perché. Se è lei resterà una traccia indelebile nel mio cuore. Non ho neanche più voglia di vivere" ha aggiunto, in lacrime.
Da quanto si è appreso il corpo era adagiato a terra dentro due sacchi neri che coprivano la parte superiore e quella inferiore. Si sarebbero intravisti alcuni indumenti, tra cui un giubbotto grigio.
"In quella situazione in cui la donna è stata trovata, al freddo, al buio e sotto la pioggia non si poteva fare e capire molto e quindi ogni conclusione sul suo stato ci siamo riservati di farla in un'altra sede. Ma credo ci siano molte cose da chiarire" ha detto ad AGI il medico legale Fulvio Costantinides che mercoledì pomeriggio ha ispezionato il cadavere della donna rinvenuta in una stradina dell'ampio parco dell'ex ospedale psichiatrico di Trieste
"Non è stata un'attività facile in quelle condizioni atmosferiche - aggiunge Costantinides - non l'abbiamo manipolata praticamente per niente, abbiamo agito con molta cautela e delicatezza per evitare di perdere qualche indizio importante e quindi abbiamo fatto portare via il corpo così come lo abbiamo trovato, d'intesa anche con il Pm Maddalena Chergia. Siamo stati sul posto il tempo materiale necessario per i primi rilievi che ci servivano. Comunque l'impegno è proseguito per oltre un'ora".
Si può ipotizzare un numero di giorni per capire a quando risale la morte?
"Ripeto, sono tutte cose da valutare anche perché al momento non è che sappiamo tutto. Domani parlerò con il Pm e vediamo cosa decidere come procedere formalmente e burocraticamente".
Un caso di difficile soluzione?
"Non voglio esprimermi ma penso che si dovranno chiarire molte cose. Una tra queste la distanza minima tra dove abitava la donna e dove è stato trovato il suo corpo. È breve non è una distanza folle. Ma penso che tutto verrà chiarito nelle sedi opportune. L'importante è che la donna sia stata trovata. Il resto verrà di conseguenza".