AGI - Poco più di sei italiani su dieci (62,3%) approfitteranno dei saldi invernali per fare acquisti, un “rito” che interessa oltre 15 milioni di famiglie che, secondo l’Ufficio Studi di Confcommercio, destineranno un budget di spesa complessivo fino a 275 euro, contro i 254 dell’anno scorso.
Per oltre l’80% dei consumatori i saldi sono un modo per rinnovare il guardaroba facendo magari qualche affare. Tra gli articoli più richiesti, in testa alle preferenze, abbigliamento (93,4%) e calzature (84,1%), mentre a registrare i maggiori incrementi rispetto all’anno scorso sono articoli sportivi e accessori, rispettivamente +7,7% e +5,8%; tra i canali di acquisto, i negozi di fiducia si confermano al primo posto per la metà degli italiani, mentre l’online viene scelto dal 40% e prevalentemente per l’acquisto di articoli di moda; tuttavia, l’incertezza dell’attuale fase economica si fa sentire trovando conferma nei comportamenti dei consumatori: infatti, tra chi non acquisterà in saldo (quasi il 40%) oltre la metà lo farà per risparmiare, mentre tra coloro che faranno acquisti aumenta la quota di chi spenderà come l’anno scorso (+4,1%).
Il 60% circa delle imprese del commercio al dettaglio ritiene che il numero dei clienti che entreranno in negozio per i saldi non sarà molto diverso da quello dello scorso anno. C’è però una piccola minoranza in cui prevale ancora un pessimismo diffuso sull’andamento degli affari. Infine per meglio affrontare l’emergenza Covid, il 42,7% delle imprese ha fatto ricorso anche all’e-commerce. Questi i principali risultati dell’indagine sui saldi invernali 2022 realizzata da Confcommercio-Imprese per l’Italia.
La propensione a fare acquisti in saldo
È pari al 62,3% la quota di coloro che hanno in programma di effettuare acquisti durante i prossimi saldi invernali. Un dato pressoché stabile rispetto a quello dello scorso anno (-1,7%). L’analisi in serie storica circa la propensione all’acquisto mostra un trend in crescita: da gennaio 2015 ad oggi, la percentuale di coloro che effettueranno acquisti è aumentata di 11,3 punti percentuali.
I principali prodotti acquistati in saldo
I capi di abbigliamento (93,4%) e le calzature (84,1%), pur subendo una contrazione rispetto allo scorso anno, sono in cima alle preferenze espresse dai consumatori rispetto agli articoli che intendono acquistare a saldo. Rispetto allo scorso anno, le tipologie di prodotti che registrano i maggiori incrementi sono gli articoli sportivi (+7,7%) e gli accessori (+5,8%).
Dove saranno effettuati gli acquisti
La metà di coloro che faranno acquisti ai prossimi saldi invernali si recherà presso i negozi di fiducia (50,1%). Segue il canale online che, con il 39,9% delle preferenze, si conferma in continua crescita (+4,9). Quattro intervistati su dieci utilizzeranno i social network per ricercare informazioni circa gli articoli che intendono acquistare a saldo (38,4%). Instagram rappresenta il social network più utilizzato (70,3%).
Rapporto tra qualità e prezzo e tutela del consumatore
La quasi totalità di coloro che hanno acquistato a saldo in passato giudica positivamente la qualità (94,8%) e la varietà (84,6%) dei prodotti posti in vendita a saldo. Dovendo scegliere tra qualità e prezzo, il 58,4% dei rispondenti indica quale aspetto più rilevante negli acquisti a saldo la qualità dei prodotti. Di contro, il 41,6% il prezzo. Nonostante la qualità dei prodotti rappresenti l’aspetto più rilevante negli acquisti a saldo, è cresciuta negli ultimi dieci anni la quota di coloro che attribuiscono maggiore importanza al prezzo. Quasi il 77% dei rispondenti dichiara di sentirsi tutelato quando acquista a saldo.
Le aspettative delle imprese e giudizio su azioni governo
Il 60% circa delle imprese del commercio al dettaglio ritiene che il numero dei clienti che entreranno in negozio per i saldi non sarà molto diverso da quello dello scorso anno. C’è però una piccola minoranza in cui prevale ancora un pessimismo diffuso sull’andamento degli affari. Sei commercianti su dieci si dichiarano non soddisfatti dell’azione intrapresa dal Governo a sostegno delle imprese del proprio settore per la gestione dell’emergenza sanitaria.
Nuovi modelli di business
Per affrontare l’emergenza Covid-19, il 42,7% delle imprese intervistate ha fatto ricorso all’e-commerce, di queste il 26,7% ha intensificato le vendite online, il 16% ha aperto un canale di e-commerce.