AGI - La procura di Roma ha aperto un fascicolo per omicidio colposo in relazione alla morte dell'attore genovese Paolo Calissano, trovato cadavere nel suo appartamento nel quartiere romano della Balduina. L'ipotesi di reato è provvisoria e legata all'esigenza di effettuare l'autopsia sul corpo di Calissano. L'indagine è affidata ai carabinieri di Medaglie d'oro, coordinati dai pm della Capitale.
Calissano, 54 anni, celebre volto di serie tv di successo negli anni '90-2000, dalla 'Dottoressa Gio'' a 'Vivere', era finito alla ribalta della cronaca anche per tristi vicende di droga. A dare l'allarme è stata un'amica che non riusciva a mettersi in contatto con lui: quando giovedì sera carabinieri e sanitari sono entrati nella sua abitazione del quartiere Balduina, Calissano era già deceduto da un paio di giorni e il corpo era in stato di decomposizione.
Nella casa sono state ritrovate, sia in flaconi che sparse per terra, numerose pillole di psicofarmaci con cui curava la depressione. Si ipotizza che il decesso sia dovuto a un'overdose da un mix di farmaci, ancora da accertare se fortuita o volontaria. La Procura ha disposto l'autopsia e per poterlo fare ha aperto un'inchiesta con un'ipotesi provvisoria di omicidio colposo.
Calissano nel 2005 era stato coinvolto in una drammatica vicenda di droga: una donna brasiliana era morta nel suo appartamento a Genova per un'overdose di cocaina. Arrestato con l'accusa di averle ceduto la droga, l'attore fu condannato a quattro anni di reclusione. Nel 2008 era di nuovo finito sulle pagine dei giornali per un incidente stradale a seguito del quale era stato trovato positivo alla cocaina.
In un'intervista del 2012 l'attore aveva raccontato i suoi guai: "La mia vita è stata bella, divertente e a tratti entusiasmante. Ma sempre contraddistinta da una grande solitudine che mi ha portato a fare degli errori anche gravi. Parlo di solitudine perché avere intorno molte donne non significa essere amato. Io ho amato molto, ma non sono certo di essere mai stato ricambiato. O forse sì, ma non me ne sono accorto come avrei dovuto".
Nella sua esistenza inquieta, Calissano aveva avuto molte relazioni tra cui quella del 2002 con la ballerina Matilde Brandi, un grande amore turbolento finito per divergenze caratteriali. La sua ultima compagna, l'estetista 43enne Fabiana Palese, si è sfogata su Instagram: "Siete degli sciacalli, lasciatelo in pace almeno adesso", ha postato alludendo alle ombre del suo passato rievocate da media e social.
Proprio dai social sono arrivati tante espressioni affetto: "Ciao Paolo Abbiamo lavorato tanti mesi insieme.. Poi le tue fragilità hanno preso il sopravvento e ti sei perso..", ha postato Barbara D'Urso che con lui aveva diviso il set della Dottoressa Giò, "nei miei ricordi sei il ragazzone gentile che sul set aveva sempre un sorriso per tutti".
"Sei rimasto sempre nel mio cuore. Forse troppo sensibile per resistere in questo mondo!", ha scritto Ivana Spagna che ha postato il videoclip del 2000 in cui cantavano insieme.
Figlio di un ufficiale dell'aeronautica militare e di una nobile, Mercedes Galeotti de' Teasti dei conti di Mantova, Calissano aveva iniziato a lavorare negli anni '80 in uno spot televisivo, per poi perfezionare la tecnica di recitazione nel 1990 alla School of Arts dell'Università di Boston.
Dopo alcune esperienze nei fotoromanzi, il debutto nel cinema e in televisione. Tante le apparizioni in tv: 'Giochi senza frontiere' (1993-1994) per la TSI e 'Divieto d'entrata' su Rete 4, insieme a Natalia Estrada. Nel 1995-1996 è su Italia 1 al fianco di Samantha de Grenet, con il programma di video amatoriali 8 mm.
Il grande successo arriva con le due stagioni della serie televisiva 'La dottoressa Giò', la miniserie televisiva 'Per amore' e soprattutto con la seguitissima soap opera 'Vivere', in cui tra il 1999 e il 2001 ha interpretato il ruolo del medico romantico e idealista Bruno De Carolis nelle prime 460 puntate. Poi le due stagioni della serie televisiva 'Vento di ponente', ambientata nella sua Liguria.
Nel 2004 ha partecipato al reality show L'isola dei famosi, ma è uscito prematuramente per un infortunio al ginocchio. Dopo il tragico caso del 2005 che lo vede coinvolto, la morte in casa sua della brasiliana Ana Lucia Bandeira Bezerra per un'overdose di cocaina, l'attore viene condannato a 4 anni, che sconta nella Comunità per tossicodipendenti "Fermata d'Autobus" di Trofarello.
Libero grazie all'indulto nel 2007, ritorna a recitare, debuttando al Teatro Brancaccio di Roma con il musical A un passo dal sogno, scritto da Maurizio Costanzo ed Enrico Vaime. Nel 2008 era tornato sulle pagine di cronaca dopo un incidente automobilistico a seguito del quale venne ricoverato nella divisione psichiatrica dell'ospedale San Martino di
Genova con sudorazione fredda e dolore al petto dovuti all'uso di cocaina.