AGI - “Le voci che circolano sulla prossima legge di bilancio parlano di un intervento sulla formazione iniziale degli insegnanti, che rischia di compromettere la preparazione dei laureati magistrali senza centrare l’obiettivo di migliorare quella degli insegnanti. Siamo molti preoccupati, perché l’analfabetismo matematico è altissimo in Italia e il Pnrr richiede una rapida diffusione di competenze scientifico-tecnologiche”. Lo ha dichiarato il presidente dell’Unione Matematica Italiana (UMI), Piermarco Cannarsa, a proposito dell’attività ministeriale sul tema della formazione iniziale degli insegnanti, ripresa in questi giorni.
“La scuola è un elemento centrale nella nostra società. Non si possono prendere decisioni – continua – sul percorso di formazione degli insegnanti di matematica senza rendere partecipi opportune figure professionali: ci auguriamo che anche la Commissione Italiana per l’Insegnamento della Matematica dell’UMI possa essere direttamente coinvolta nella elaborazione di una riforma della formazione iniziale”. La Commissione Italiana per l’Insegnamento della Matematica (CIIM) sta infatti seguendo con interesse le notizie riguardo la costruzione di una nuova normativa per i percorsi di formazione iniziale degli insegnanti di scuola secondaria (di primo e secondo grado) e si propone di contribuire al dibattito mettendo a disposizione la propria esperienza, competenza e sensibilità in tema di formazione degli insegnanti di matematica.
“In particolare – prosegue Cannarsa – la formazione iniziale degli insegnanti di scuola secondaria dovrebbe essere sviluppata attraverso un percorso coerente, in cui gli apporti degli insegnamenti disciplinari, didattico-disciplinari, pedagogico-didattici e la riflessione sul tirocinio si integrino tra loro in un rapporto dialettico tra teoria e pratica: questa è la proposta della CIIM”. Una proposta, dunque, che prevede un percorso in grado di intercettare e accogliere con cura la vocazione dei futuri docenti e che metta in gioco nella progettazione e nel suo sviluppo le competenze, i saperi e i punti di vista del mondo della scuola e dell’università. “Un percorso del genere e la sinergia tra scuola e università sono assolutamente necessari per fornire ai futuri docenti una qualificata professionalità in ingresso e un fondamentale approccio appassionato alla professione dell’insegnamento”, aggiunge Maria Mellone, presidentessa della Ciim.
In quest’ottica la CIIM si dichiara “seriamente preoccupata” per le indiscrezioni uscite sulla stampa e in rete che parlano di un’acquisizione di 60 Cfu non all’interno di percorsi appositamente predisposti e senza la costituzione di una vera e propria comunità educativa, ma acquisiti individualmente dai futuri insegnanti. “Queste ipotesi – spiega Mellone – da una parte non appaiono coerenti con il profilo professionale che un percorso significativo di formazione iniziale all’insegnamento dovrebbe contribuire a sviluppare, dall’altra si prestano a derive, facilmente immaginabili e prevedibili, che svilirebbero pesantemente il percorso formativo e dunque la significatività della professione docente alla quale dovrebbe preparare”.
In particolare, la Commissione sottolinea l’importanza di un’educazione scientifica di base e di qualità per tutti nonché le difficoltà nel raggiungimento di questo obiettivo: importanza e difficoltà confermate anche dal difficile momento che il nostro Paese ha vissuto per via della pandemia, con il proliferare di posizioni anti-scientifiche nel dibattito pubblico. È altresì evidente che il raggiungimento di questo obiettivo passa dalla qualità del corpo docente e, dunque, dalla qualità della formazione docente, a partire da quella iniziale.
“La Ciim – conclude Mellone – ritiene indispensabile una forte attenzione su questa tematica e il coinvolgimento delle società scientifiche nel dibattito per lo sviluppo di una riforma della formazione iniziale insegnanti. Da parte sua, ricordando le passate proficue collaborazioni con il Ministero su iniziative riguardanti il mondo della Scuola, la Ciim ribadisce la propria disponibilità e auspica di essere coinvolta in un tavolo di lavoro per elaborare un percorso significativo di formazione iniziale per gli insegnanti di scuola secondaria”.