AGI - A Sesto San Giovanni, intorno alla stazione, ci sono dei palazzi molto alti, edilizia popolare anni Settanta, tante abitazioni strette le une alle altre. Qualcuno che abita più vicino al cielo la mattina del 9 dicembre verso le nove si è affacciato e ha visto un uomo vestito di scuro, accartocciato tra i binari, in un punto dove ci si arriva solo scavalcando una recinzione alta due metri.
I soccorritori e le forze di polizia hanno trovato all’altezza di piazza della Repubblica un uomo senza niente: senza il volto, sfigurato dal passaggio del treno della linea Milano-Lecco che l’ha investito, senza i documenti, senza uno zaino.
All’inizio hanno pensato che fosse stato appena schiacciato da un convoglio ma poi, dai rilievi, è emerso che era finito sotto a un treno alla prima luce del giorno.
Il telo rosso accanto al corpo
Forse è morto subito, forse un po’ dopo, in una delle notti più ghiacciate dell’inverno, troppo pure per la neve. Hanno abbozzato un’identità: sui 50 anni, probabilmente cingalese per il colore della pelle.
“Di notte non ci dorme nessuno nella stazione di Sesto, i senzatetto trovano riparo nella vicina Greco Pirelli – spiega all’AGI il sindaco Roberto Di Stefano -. Quello è un punto dove scavalchi la recinzione o non ci entri, non ci possono essere testimoni”.
Polizia scientifica e locale e la procura stanno compiendo i loro accertamenti. Il fatto ha colpito molto i cittadini che si sono interrogati, sui social e dal vivo, sulla quantità di disperazione racchiusa in quel corpo. “A noi preme molto restituire un’identità a questa persona che si trovava ai margini più estremi – dice ancora Di Stefano -. Speriamo che qualche familiare si faccia poi avanti per dare dignità alla sua sepoltura”.
Nelle foto scattate dalle forze dell’ordine si vede un telo rosso davanti al corpo, un segnale di attenzione postumo del mondo intorno a lui.