AGI - Sono troppo pochi i dati di cui si dispone per aver dato il via libera all'estensione del vaccino per i bambini tra i 5 e gli 11 anni? "Direi di no. Lo studio che ha consentito di utilizzare questa estensione pediatrica ha coinvolto 3mila bambini che sono stati tutti trattati con il vaccino. Non sono certo numeri elevatissimi però sono sufficienti per farci vedere che anche a un terzo della dose il vaccino mantiene la sua efficacia. In questi 3mila bambini non si sono verificati eventi avversi preoccupanti". A parlare ai microfoni di Radio anch'io" su Rai Radio1 è Patrizia Popoli, presidente della Commissione tecnico-scientifica dell'agenzia del farmaco di Aifa il giorno dopo il via libera del vaccino ai bambini tra i 5 e gli 11 anni.
"Adesso abbiamo anche delle informazioni sui 3 milioni e 300mila bambini che sono stati trattati con questo vaccino negli Stato Uniti. Per il momento anche se il periodo di osservazione è ancora breve - ha spiegato Popoli - non si sono verificati eventi avversi preoccupanti. Si sono verificati i soliti eventi osservati in adulti e adolescenti: mal di testa, stanchezza un po' di febbre".
Miocarditi? "In questi bambini trattati negli Stati Uniti - ha risposto la presidente della Cts dell'Aifa - non si sono osservati casi di miocardite. Il fatto che la dose è piùbassa e che le miocarditi virali in generale in questa fascia di età sono estremamente rare fa pensare che il rischio sia molto, molto limitato".
Per Popoli, "è vero che il Covid nei bambini in genere decorre in maniera blanda, in alcuni casi proprio senza sintomi. Però ci sono anche dei casi i cui la malattia si manifesta in maniera piùsevera. è stata descritta per esempio questa sindrome infiammatoria multi-sistemica che colpisce diversi organi contemporaneamente, può essere grave, nel 70% dei casi porta al ricovero in terapia intensiva". "Anche nei casi che decorrono in maniera completamente asintomatica non possiamo escludere - spiega Popoli - che a distanza di tempo si possano manifestare dei sintomi di long-Covid che ci puo' essere anche nei bambini. Comunque, 6 casi su 1000 in ospedale ci finiscono".