AGI- Oltre 12mila morti, per l'esattezza 12.100, evitati in sei mesi, dall'inizio della campagna vaccinale a fine dicembre 2020 al giugno 2021. E' la stima contenuta in uno studio, ancora in fase di pre-pubblicazione, condotto da Iss e ministero della Salute e firmato, tra gli altri, dal presidente Iss Silvio Brusaferro, il direttore generale della Prevenzione del ministero Gianni Rezza e dal ricercatore dell'Istituto Kessler Stefano Merler.
Lo studio, spiegano gli autori, si propone di valutare l'impatto del programma di vaccinazione in Italia dal suo avvio, il 27 dicembre 2020, considerando le possibili prospettive di riaperture mantenendo allo stesso tempo il Covid sotto controllo. "Stimiamo - si legge nell'abstract dello studio - che entro il 30 giugno 2021 il programma di vaccinazione Covid-19 abbia consentito la ripresa di circa la metà dei contatti sociali registrati in epoca pre-pandemia; in assenza di vaccinazione, solo un terzo circa di questi contatti si sarebbe potuto riprendere per mantenere lo stesso numero di casi", con pero' un drammatico "costo aggiuntivo" di circa 12.100 vittime in piu' tra il 27 dicembre 2020 e il 30 giugno 2021.
Gli scienziati hanno inoltre rilevato che "l'effetto negativo della diffusione della variante Delta a luglio è stato interamente compensato dalla vaccinazione nei mesi di luglio e agosto 2021", e sottolineano che "un completo ritorno alla vita pre-pandemia potrebbe essere raggiunto in sicurezza solo se oltre il 90% della popolazione, compresi i bambini dai 5 anni in poi, sarà vaccinato utilizzando vaccini a mRNA". In ogni caso, "l'aumento della copertura vaccinale consentirà ulteriori margini di riapertura sociale anche in assenza di un vaccino pediatrico".