AGI - I no Green pass tornano nelle piazze italiane. A Trieste la manifestazione si è conclusa con qualche tafferuglio e il tentativo di entrare in piazza dell'Unità, mentre a Milano e Torino qualche momento di tensione è stato bloccato dalle forze di sicurezza.
Il corteo di Trieste
Sono state circa 8mila le persone che hanno partecipato al corteo del Coordinamento 'No Green pass' a Trieste, il secondo numero più alto mai registrato nelle recentiproteste in città. Lo rende noto la Questura. Quello del 6 novembre è il settimo corteo a Trieste organizzato contro il Green pass.
Giunto in piazza Oberdan, il corteo no Green pass si è fermato invece di tornare al punto di partenza, in piazza della Libertà, come era previsto dal programma. Secondo quanto hanno spiegato gli organizzatori, i manifestanti si sono sciolti prima perché in piazza Oberdan ha sede il Consiglio regionale e dunque simbolicamente la protesta ha coinvolto anche le istituzioni locali dalle quali si sono sentiti "attaccati" nei giorni scorsi.
Poco dopo le 17.30 del 6 novembre sul posto sono rimaste circa 300 persone. Un portavoce del Coordinamento No Green pass, Tito De Toni, ha detto che nel corso del corteo non è stato svolto il servizio d'ordine, come previsto invece dall'ordinanza del sindaco.
Prima della partenza in piazza Libertà tra i manifestanti si è svolta una raccolta fondi per sostenere eventuali spese legali. Sul fatto che non fosse necessario un servizio d'ordine è intervenuto anche il leader dei "No vax", Ugo Rossi, a manifestazione cominciata sostenendo che "mascherine e steward non ci sono perché è un compito che spetterebbe alla pubblica sicurezza, all’autorità non di certo a chi manifesta". Rossi ha detto di non essere intimorito da eventuali sanzioni: "Ho già accumulato multe per 25mila euro in un anno e mezzo, non ho alcun timore, la protesta continuerà a oltranza fino a quando l’obbligo vaccinale e il green pass non saranno aboliti”.
Il tentativo di raggiungere piazza Unità
Sgomberata definitivamente la zona della Piazza Unità dove i manifestanti (un centinaio in tutto) avevano cercato di forzare le transenne. Lo schieramento di polizia e carabinieri è andato progressivamente avanzando allontanando la gente: inizialmente lo ha fatto con la forza. I contestatari dopo un primo confronto in cui le forze dell'ordine hanno usato manganelli e gli scudi per farsi largo, sono poi arretrati fin quasi alla adiacente piazza della Borsa. Alcune persone, sembra una mezza dozzina, sarebbero state portate in questura e sarebbero in stato di fermo.
Dopo alcuni momenti di tensione, un automezzo della polizia con un idrante si è posizionato nei pressi del gruppo di persone che aveva tentato di fare irruzione nella piazza. Tra urla e slogan (“Vogliamo entrare nella nostra piazza”) scanditi a gran voce, qualcuno ha anche pronunciato il nome di Stefano Puzzer (che non è presente) ed è scattato un lungo applauso. Non ci sarebbero nè persone ferite nè contuse.
A Milano i manifestanti hanno deviato il percorso
Sono in quattromila i manifestanti scesi in strada a Milano per il 16esimo corteo del sabato contro il Green pass. Lo riferisce la questura. Dopo essere stati fermati in via Beatrice d'Este da un cordone di sicurezza di polizia e carabinieri, lo spezzone più numeroso della protesta che ha deviato dal percorso imposto dalla questura, ha aggirato il blocco passando da vie laterali per poi fare marcia indietro verso la direzione prescritta da via Fatebenefratelli.
Anziché continuare su corso di Porta Romana, uno spezzone del corteo ha imboccato corso di Porta Vigentina portandosi dietro il grosso della protesta. Gli anti certificazione verde hanno quindi invaso le due carreggiate di viale Beatrice d’Este, camminando anche tra le auto incolonnate nel traffico, dirigendosi verso i Navigli, cioè dalla parte opposta rispetto quanto prescritto da via Fatebenefratelli.
Tra i contestatori è presente anche l’ex brigatista Paolo Maurizio Ferrari, già denunciato per aver partecipato al corteo dello scorso 23 ottobre.
Con le ultime persone che hanno lasciato l'incrocio tra via Sciesa e via Anfossi, zona Porta Romana, si è sciolta poco dopo le 23.15 la sedicesima manifestazione No Green pass di Milano partita da piazza Fontana. Sono servite più di due ore per identificare uno a uno gli ultimi manifestanti presenti, più di un centinaio, da quando le forze dell'ordine hanno cinturato la zona bloccando con cordoni di sicurezza di poliziotti e carabinieri in assetto antisommossa tutti gli accessi alle vie limitrofe. La maggior parte delle persone restanti ha mostrato i documenti di identitaà senza problemi mentre alcuni hanno contestato alzando la voce l'operazione. Un uomo che ha cercato di sottrarsi al controllo scappando di corsa è stato raggiunto ed arrestato.
Dieci dei 100 identificati sono stati accomopagnati in questura e verranno denunciati. Nei confronti di due di loro, il questore ha emesso due fogli di via obbligatori dal comune di Milano della durata di un anno.
Tafferugli con la polizia a Torino
Circa 400 anarchici stanno sfilando per le vie del centro di Torino al grido “libertà libertà”, protestando contro sgomberi, frontiere e Cpr. Numerose le forze di polizia in tenuta antisommossa impiegate, con molte vie del centro chiuse al traffico. Il corteo degli anarchici ha costeggiato Piazza Castello dove era in corso un raduno contro il Green pass.
La polizia ha effettuato una carica di alleggerimento contro gli anarchici. Le parti sono entrate in contatto in piazza Savoia, dove sono state lanciate uova piene di vernice e bottiglie contro le forze dell’ordine. In precedenza i manifestanti avevano imbrattato muri e vetrine di UniCredit e Banca del Piemonte in via Pietro Micca e via Cernaia.