AGI - Un detenuto nel carcere romano di Regina Coeli è stato sorpreso dagli agenti con un telefono cellulare nascosto nella bocca.
A darne notizia è Maurizio Somma, segretario per il Lazio del sindacato di Polizia penitenziaria Sappe: la scoperta del cellulare - sequestrato dagli agenti - è avvenuta durante una perquisizione ordinaria eseguita nei confronti del detenuto, in carcere per reati di droga.
"Nonostante la previsione di reato prevista dall'articolo 391 ter del codice penale di recente emanazione per l'ingresso e detenzione illecita di telefonini nelle carceri, con pene severe che vanno da uno a 4 anni, il fenomeno non sembra ancora attenuarsi - osserva il segretario generale del Sappe Donato Capece in una nota - vanno adottate soluzioni drastiche, come la schermatura delle Sezioni detentive e degli spazi nei quali sono presenti detenuti all’uso dei telefoni cellulari e degli smartphone”.
Per il sindacalista, “è urgente e non più differibile trovare soluzioni al personale di Polizia penitenziaria che opera, sotto organico e con mille difficoltà, nel carcere romano di Regina Coeli e nonostante tutto garantisce al meglio i compiti di sicurezza”: per questo il Sappe auspica un intervento dei vertici dell’Amministrazione penitenziaria.