AGI - Nell'ultima settimana sono ancora in calo i ricoveri in terapia intensiva e nei reparti ordinari. Il tasso di occupazione in terapia intensiva, si legge nella bozza del report settimanale di monitoraggio di ministero della Salute e Iss, è in diminuzione al 3,9%, con una lieve diminuzione del numero di persone ricoverate da 370 (12 ottobre) a 355 (19 ottobre). Il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale diminuisce ulteriormente al 4,2%. Il numero di persone ricoverate in queste aree è in diminuzione da 2.665 a 2.423.
La variante Delta resta dominante
La variante delta "rappresenta la quasi totalità dei casi in Italia. Questa variante è anche dominante nell'intera Unione Europea ed è associata ad una maggiore trasmissibilità". Nel report si legge come una più elevata copertura vaccinale, il completamento dei cicli di vaccinazione ed il mantenimento di una elevata risposta immunitaria, in particolare nelle categorie a rischio, "rappresentino gli strumenti principali per prevenire ulteriori recrudescenze di episodi di aumentata circolazione del virus sostenuta da varianti emergenti".
È opportuno - scrivono gli esperti della Cabina di regia - "realizzare un capillare tracciamento e contenimento dei casi, mantenere elevata l'attenzione ed applicare e rispettare misure e comportamenti per limitare l'ulteriore aumento della circolazione virale".
Boom dei tamponi
L'aumento dei casi nell'ultima settimana, legato, tutto o in parte, anche al boom di tamponi per l'effetto-green pass, fa piegare la curva verso l'alto: l'incidenza nazionale torna a salire, dopo 7 settimane consecutive di calo, arrivando a 34 casi per centomila (contro i 29 casi della settimana precedente).
E in 17 Regioni su 21, si legge nella bozza del report della Cabina di Regia ministero della Salute-Iss, si assiste a un aumento, a volte anche significativo. Con due regioni sopra quota 50, la soglia di rischio che, insieme allo sforamento dei parametri di ricoveri e terapie intensive (ancora lontano in tutte le Regioni) porta in zona gialla.
Si tratta della Provincia di Bolzano, schizzata da 54,5 casi per centomila a 85,6 per centomila, e del Friuli Venezia Giulia, salito da 35,5 a 51,7. Si avvicina a quota 50 anche il Veneto, passato da 43,1 casi per centomila a 48,3. In aumento anche il Lazio, da 28,4 a 38,4, il Piemonte, da 26,2 a 33,1, e la Lombardia, da 18,3 a 23,9. Le uniche Regioni con l'incidenza ancora in calo sono tutte al Sud: Basilicata, Calabria, Sardegna e Sicilia.