AGI - La Siae, il cui sito è stato ataccato da hacker, è una società di gestione collettiva del diritto d'autore. In altre parole, è un ente costituito da associati (gli autori ed editori sono la sua “base associativa”), che si occupa dell'intermediazione dei diritti d'autore. Gli autori e gli editori che detengono i diritti economici sulle loro opere possono affidarne la tutela a Siae che raccoglie le somme spettanti agli associati e le distribuisce a ciascuno di essi.
Ogni anno Siae rilascia più di 1,2 milioni di licenze per l'utilizzo di opere da essa tutelate, facilitando il riconoscimento dei diritti da parte di tutti coloro che intendono utilizzare quelle opere e garantendo agli autori e agli editori il pagamento del giusto compenso per il loro lavoro.
Perché è definita "un ente pubblico economico"?
La parola “pubblico” vuol dire che la Società Italiana degli Autori ed Editori garantisce ai propri associati il riconoscimento del giusto compenso per il diritto d’autore, assicurando allo stesso tempo interessi generali che sono tutelati dalla nostra Costituzione come, ad esempio, la promozione della cultura, la libertà dell’arte, la protezione del lavoro intellettuale.
Per questo Siae è sottoposta alla vigilanza della Presidenza del Consiglio, del Ministero per i Beni culturali, dell'Economia e dell'Authority per le Comunicazioni, come garanzia di trasparenza e di buona gestione nei confronti degli associati e degli stessi utilizzatori. Siae è fuori dal perimetro della finanza pubblica e non riceve finanziamenti diretti o indiretti da parte dello Stato. Ecco il significato della parola “economico”.
L'obiettivo
La missione della Società Italiana degli Autori ed Editori è quella di assicurare ad autori ed editori la remunerazione del loro lavoro. Ogni opera dell’ingegno infatti è frutto di un’attività intellettuale, che la legge tutela come ogni altro lavoro riconoscendo in favore di autori ed editori il diritto a un compenso per i vari tipi di sua utilizzazione, dai concerti alla radio e televisione, dai teatri alle sale ballo, dal cinema ai bar, nell’Internet, nella telefonia mobile e così via.
Ogni opera dell’ingegno è unica e il proprio creatore vanta su di essa un diritto riconosciuto e protetto, non solo in Italia ma anche negli altri Paesi, da trattati internazionali, norme europee e ancor prima dalla Dichiarazione Universale dei diritti dell'Uomo: “Ogni individuo ha diritto alla protezione degli interessi morali e materiali derivanti da ogni produzione scientifica letteraria e artistica di cui egli sia autore”.
Alla Siae è affidato il compito di autorizzare le utilizzazioni delle opere, ricevere da chi le utilizza i compensi dovuti e distribuirli agli aventi diritto (autori ed editori). E ciò lo fa per tutti i generi artistici: musica, lirica, cinema, teatro, letteratura, arte visiva, radiotelevisione (è società “generalista”). Per ognuno di questi generi all’estero esiste di solito una corrispondente società.
Nell’offline tutto questo avviene attraverso una rete capillare di uffici dislocati su tutto il territorio nazionale, rilasciando ogni giorno migliaia di autorizzazioni, raccogliendo compensi per oltre 91.000 associati e mandanti, allo scopo di tutelare più di 62 milioni di opere italiane e straniere, queste ultime attraverso accordi di reciproca rappresentanza con circa 150 Società di autori di tutto il mondo.
Quando è nata
La "Società Italiana degli Autori" nasce a Milano il 23 aprile del 1882. A costituire l’associazione fu un’assemblea composta da scrittori, musicisti, commediografi ed editori dell’epoca.
Tutto ebbe inizio in un palazzo del centro della vecchia Milano, il palazzo Ponti (allora si chiamava Pullè), in via Brera n. 19. Del primo Consiglio Direttivo della Società Italiana degli Autori facevano parte nomi storici della cultura e dell’arte italiana, da Giuseppe Verdi a Giosuè Carducci, da Francesco De Sanctis a Edmondo De Amicis. Allo storico Cesare Cantù fu conferita la carica di presidente onorario, mentre l’intellettuale Tullo Massarani fu il primo presidente effettivo. Tra i promotori della Società figuravano inoltre Roberto Ardigò, Arrigo Boito, Ulrico Hoepli, Edoardo Sonzogno, Giovanni Verga, Pasquale Villari, Giuseppe Zanardelli.
Il primo obiettivo della neonata "Società per la tutela della proprietà letteraria ed artistica" fu quello di educare il pubblico sui principi giuridici e morali della protezione delle creazioni dell'ingegno. Grazie a questa attività figurerà tra i fondatori dell’Unione di Berna nel 1886 e successivamente siglerà la Convenzione di Berna, fondamento della tutela del diritto d'autore nel mondo.
Nel periodo dal 1896 al 1926 Siae si è trasformata in un’organizzazione vera e propria con il compito di intermediare il diritto d’autore.