AGI - L'ex commissario straordinario all'emergenza, Domenico Arcuri è indagato per peculato e abuso d'ufficio dalla procura di Roma nell'inchiesta sulle mascherine provenienti dalla Cina che vede indagati tra gli altri anche Mario Benotti, giornalista Rai in aspettativa, Andrea Vincenzo Tommasi ed Edisson Jorge San Andres Solis.
Arcuri è stato interrogato sabato a Roma dai pm Fabrizio Tucci e Gennaro Varone. L'ex commissario straordinario è indagato anche per corruzione, ma per questa ipotesi di reato la procura ha chiesto al gip l'archiviazione.
Il mixa sequestro di mascherine
La Guardia di Finanza, su disposizione della procura di Roma, ha notificato un decreto di sequestro alla struttura commissariale nazionale e alle strutture regionali in merito alle mascherine provenienti dalla Cina nell'ambito dell'inchiesta.
Il reato contestato in questo filone di inchiesta dai pm Gennaro Varone e Fabrizio Tucci è la frode nelle pubbliche forniture. Dalle indagini è emerso che i dispositivi di protezione individuale forniti erano "non conformi". Le indagini riguardavano affidamenti per un valore di 1,25 miliardi di euro effettuati dall'allora commissario straordinario per l'emergenza covid, Arcuri, a favore di tre consorzi cinesi, per l'acquisto di oltre 800 milioni di mascherine, effettuate con l'intermediazione di alcune imprese italiane che hanno percepito commissioni per decine milioni di euro.
"Non idonee e pericolose"
"L'esame fisico/chimico delle mascherine e dei dispositivi di protezione acquistati, compiuto tanto dall'Agenzia dogane di Roma" che da 'consulenti nominati' dai pm ha dimostrato che 'gran parte' per i quali si è disposto il sequestro "non soddisfano i requisiti di efficacia protettiva richiesti dalle norme Uni En" e "addirittura alcune forniture sono state giudicate pericolose per la salute"., scrive la procura di Roma nel decreto di sequestro di 14 pagine eseguito dalla Guardia di Finanza.
I Dpi in questione, sia mascherine chirurgiche che Ffp2 e Ffp3 o Kn95, non hanno passato gli esami all'"aerosol di paraffina" ed "aerosol al cloruro di sodio". Nel documento i pm Fabrizio Tucci e Gennaro Varone scrivono che "appare necessario procedere al sequestro probatorio di tutte le mascherine chirurgiche e di tutti i dispositivi di protezione attualmente giacenti. Sia di quelli appartenenti a partite giudicate inidonee, sia quelli appartenenti a partite non esaminate - potenzialmente inidonee o pericolose - non essendo stato possibile, in base alle informazioni ottenute dalla Struttura Commissariale, distinguerli da quelli di partite esaminate con esito regolare al fine di garantire la possibilità della perizia, evidentemente necessaria per la prova di responsabilità penale e per l'accertamento di idoneità".