AGI - Scritte 'fascista' e una stella a 5 punte sono comparse nella notte sulla sede del comitato elettorale di Enrico Michetti, candidato sindaco di Roma del centrodestra, in via Antonio Malfante, nei pressi di largo Loria. Una prima scritta è stata fatta sul logo del comitato. La seconda su un muro adiacente recita 'fascista ricordati piazzale Loreto'.
"Nella notte criminali comunisti vandalizzano con scritte la sede del comitato Michetti: appaiono la stella a cinque punte delle Brigate rosse e minacce di morte" dice Francesco Lollobrigida. "È gravissimo quanto sta accadendo in Italia, dove è sempre più evidente che il clima di odio, fomentato da una quanto mai verosimile strategia della tensione - segnala il capogruppo FdI alla Camera - sta portando agli stessi effetti che suscitò negli anni Settanta". "Ci aspettiamo una immediata presa di distanza da parte di tutte le forze politiche e democratiche che hanno assunto posizione rispetto ad analoghi eventi", conclude.
"È stato profanato il mio comitato elettorale, hanno scritto fascista accanto al mio nome. Io ho avuto una sola tessera, quella della Dc, tutta la mia vita è stata improntata agli ideali degasperiani" ha detto Michetti "Questa è una vergogna è sconcertante, non si vince così. Sono sconcertato che si arrivi a livelli così bassi per 'uccidere' una persona".
La solidarietà di Gualtieri
"È una cosa deprecabile, bisogna sempre rispettare le persone, io lo ho fatto. C'è una leale competizione con lo sfidante. Ho criticato che la coalizione di Michetti si sia allargata molto destra, ospitando anche candidati di CasaPound. Michetti ha tutta la mia solidarietà". ha detto Roberto Gualtieri, candidato sindaco di Roma del centrosinistra.
"Condanniamo con forza il grave atto intimidatorio di cui è stato fatta oggetto la sede del comitato elettorale Michetti di via Malfante. Le stelle a 5 punte sono ombre inquietanti su cui è necessario che le autorità facciano piena luce. Compito della politica invece è quello di evitare di alimentare tensioni e di riconoscersi unitariamente nei valori fondanti della nostra Costituzione" ha aggiunto Enrico Borghi, responsabile Pd Politiche per la sicurezza.
"Le scritte apparse questa notte fuori dal comitato Michetti sono da condannare senza se e senza ma, come ha già fatto il nostro candidato Gualtieri, perché totalmente estranee alla nostra cultura politica" ha sottolineato Emanuele Fiano, della presidenza del gruppo Pd alla Camera. "Noi - riprende - siamo quelli che combattono da sempre ogni forma di accento violento o insultante nella politica, qualunque sia il colore politico del nostro avversario o quello di chi sceglie nella politica una dimensione che non sia quella del confronto democratico. Ognuno di noi isoli chi vorrebbe far salire la tensione in questo Paese".
L'affondo di Meloni
"È solo l'ultimo atto di una vergognosa e indegna campagna di odio contro il centrodestra e Fratelli d'Italia, alimentata dalla sinistra e da chi va ripetendo che il nostro partito e' un covo di pericolosi estremisti sovversivi fuori dall'arco costituzionale e democratico" ha detto il presidente di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni. "Mi aspetto la condanna unanime da parte di tutte le forze politiche e che tutti i segretari di partito, a partire da Enrico Letta, vadano di persona al comitato a testimoniare la propria solidarietà a Michetti". "È indegno e irresponsabile quello che da settimane, e per cinico calcolo elettorale, sta accadendo ai danni di FdI. Ne chiederemo conto. Le intimidazioni non ci fermano: Roma merita un governo all'altezza della sua storia e delle sue enormi potenzialità. A Enrico tutta la nostra solidarietà e vicinanza. Non mollare".