AGI - Tre anni e 3 mesi dopo quella tragica mattina del 14 agosto 2018, prende il via l'udienza preliminare per le 59 persone indagate per il crollo del ponte Morandi in cui morirono 43 persone.
Il giudice, Paola Faggioni, ha fissato tre udienze a settimana fino alla conclusione del mese di dicembre.
Oltre alle persone fisiche sono indagate anche le società Aspi e Spea.
Le accuse, a vario titolo, sono di crollo doloso, attentato alla sicurezza dei trasporti, omicidio stradale, omicidio colposo plurimo, falso, omissione d'atti d'ufficio e rimozione dolosa di dispositivi per la sicurezza sui luoghi di lavoro.
A causa delle disposizioni anti covid, le udienze verranno celebrate nella tensostruttura allestita nell'atrio del tribunale di Genova.
Sia il comune di Genova che Regione Liguria si costituiranno parte civile, così faranno i sindacati Cgil, Cisl e Uil.
Negli ultimi giorni i legali difensori di Giovanni Castellucci, ex ad di Aspi ed altri hanno fatto sapere di voler chiedere la ricusazione del giudice: ritengono infatti che la gup non possa decidere se rinviare o meno a giudizio gli imputati perché nel 2019 era stata proprio lei a firmare l'ordinanza di custodia cautelare con cui vennero messi agli arresti domiciliari Castellucci e gli ex vertici di Aspi nell'ambito dell'inchiesta sulle barriere fonoassorbenti pericolose.
Il giudice Faggioni, sostengono gli avvocati, in quel provvedimento espresse una valutazione anche sul complessivo quadro emerso dalle indagini, con onsiderazioni anche sui fatti relativi all'inchiesta principale. La richiesta verrà presentata alla Corte di appello in apertura dell'udienza preliminare.