AGI - "Io sono convinto della separazione e non contraddizione fra scienza e religione, perché sono ambiti completamente diversi. La scienza studia il mondo cercando di spiegarlo nel mondo. La religione cerca la spiegazione del mondo in qualcosa che lo trascende. Non dovrebbero avvicinarsi o scontrarsi".
Così il premio Nobel per la Fisica Giorgio Parisi si esprime in merito al rapporto fra scienza e religione in un'intervista a Famiglia Cristiana, nel numero in edicola da giovedì. "A volte si pensa che gli scienziati siano più esperti di altri sull'esistenza di Dio - aggiunge Parisi - ma io non credo che noi abbiamo tutta questa esperienza".
In merito alla necessità di aumentare i fondi per la ricerca, il fisico si dice "pienamente d'accordo con Papa Francesco quando chiede un rilancio degli stanziamenti" e mostra apprezzamento per la linea del Governo: "Con il nuovo esecutivo forse la ruota sta cominciando a girare. Il Piano nazionale di ripresa e resilienza prevede nuovi finanziamenti della durata di 5 anni. Servirebbe anche un aumento dei finanziamenti ordinari. Sarei soddisfatto di un finanziamento di 1 miliardo e 100 milioni nella finanziaria. Draghi ha fatto promesse, ora aspettiamo di vedere i fatti".
Nell'intervista il Nobel per la Fisica indica nel "cambiamento climatico, assieme all'esaurimento delle risorse", le grandi sfide da affrontare: "C'e' un grandissimo lavoro scientifico da fare per ottenere fonti di energia verde il piu' possibile rinnovabili".
Alla domanda se abbia dovuto sacrificare molto, sul piano umano, per raggiungere questi risultati nello studio e nella professione, risponde: "Non credo. Ho una moglie, due figli, ho sempre fatto le cose che mi divertiva fare, come il ballo e lo sci. E' importante tenere la mente sveglia e il corpo sano. Sciando mi sono anche rotto una gamba e porto ancora sei viti nell'osso. Siccome il medico mi ha detto che, se mi rompo ancora, va tutto in frantumi, ho abbandonato lo sci, ma mi dedico al ballo".